Gesù guarisce dieci lebbrosi in un solo colpo, ma solo uno di essi, dopo essere stato guarito, è tornato indietro a ringraziarlo. E gli altri nove? Come mai non son tornati indietro? La risposta è semplice, ed è che cercavano la guarigione e basta, e una volta ottenuto quello che cercavano non avevano alcuna ragione per tornare indietro a ringraziare.
Quello che è tornato indietro, invece, non cercava solo la salute del corpo, ma nell’esperienza della malattia aveva capito che quello che resta al termine di una vita non è la salute, ma il bene che siamo riusciti a donare.
Ed ecco il senso di gratitudine, che nasce dalla consapevolezza della nostra fragilità, quando capiamo che ogni mattina in cui riusciamo ad aprire agli occhi è un dono, ogni boccone di cibo che possiamo gustare è un dono, ogni persona che possiamo incontrare è un dono, ogni sorriso che possiamo rivolgere ad un amico è un dono, ogni tramonto è un dono.
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La fede deve sempre essere sempre accompagnata da un senso di gratitudine, cerchiamo dunque di pensare un po’ meno alle cose che non vanno, e ad essere un po’ più grati a Dio per quello che anche oggi ci è stato donato.