Non so se è capitato anche a voi, che qualcuno sia venuto a contestare la vostra fede citando alcuni passi dell’antico testamento? Per esempio, dicendo: Come fate a credere in un Dio che ha ordinato di fare le guerre e di sterminare i nemici? Come fate a credere in un Dio che dice che il popolo d’Israele è al sopra di tutti gli altri popoli?
Come fate a credere in un Dio che dice che per entrare in alleanza con lui è necessario farsi circoncidere? E via dicendo, si potrebbero citare altri mille passi dell’antico testamento che sono in contrasto non solo con la sensibilità moderna, ma anche con l’annuncio del vangelo. E allora cosa deve fare il buon cristiano, deve obbedire anche a tutto quello che c’è scritto nell’antico testamento?
Gesù ha portato a compimento l’Antico testamento, e per capire cosa significa poteremmo pensare agli scritti antichi come ad un frutto acerbo, che in Gesù Cristo è diventato un frutto maturo e dolce.
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Così gli scritti antichi sono importantissimi, sono stati indispensabili per arrivare alla piena rivelazione di Gesù, e tuttavia, come un frutto acerbo, se uno lo mangia così com’è potrebbe venirgli il mal di pancia.
Così noi cristiani accogliamo con venerazione l’antica rivelazione, ma anche con prudenza e discernimento, sapendo che ogni versetto ha significato solo nella misura in cui ci guida alla pienezza dell’amore.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano