Tutti gli evangelisti ci parlano della risurrezione di Gesù, e tuttavia Marco è quello che ne parla in modo più sintetico ma anche più forte, più determinato. Innanzitutto, Marco non esita a denunciare l’incredulità degli apostoli, che si rifiutano di credere a tutte le testimonianze che ricevono da altre persone. Solo alla fine, quando Gesù appare davanti a tutti gli apostoli riuniti a tavola, solo in quel momento gli apostoli credono, e vengono perfino rimproverati da Gesù.
Cosa ci insegna questo? è difficile da dire, perché ci insegna due cose che sono quasi opposte tra di loro: la cosa più evidente è che Gesù rimprovera anche noi per tutta la nostra incredulità, infatti anche noi, abbiamo una lunga storia di santi, e se volessimo andare in cerca delle testimonianze di tutte quelle persone che hanno avuto esperienza di aver sentito la presenza di Gesù risorto e di come lo hanno riconosciuto presente nella loro vita, ne troveremmo a migliaia e forse milioni di testimonianze, ma a noi non bastano mai e continuiamo a dubitare. E allora la prima lezione è di far tesoro delle esperienze di fede delle altre persone.
La seconda lezione è che però dobbiamo anche noi cercare di fare la nostra esperienza di fede personale, cioè dobbiamo imparare a riconoscere quando Gesù si fa presente nella nostra vita. E se noi riuscissimo a fare questo, ovvero ad avere una comunione personale con Gesù, e ad accogliere le esperienze di fede degli altri, allora diventeremo davvero forti, e allora sì, che riusciremo ad andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo a ogni creatura.
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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano