fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 14 Settembre 2023

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Un giorno all’anno è dedicato all’esaltazione della santa croce e, giustamente, questo giorno non si trova all’interno della Settimana Santa, questa non è la croce del Venerdì Santo che rappresenta la morte di Gesù, anzi, è quella stessa croce, si, ma che ora è il simbolo visibile del nostro essere cristiani.

Molte persone detestano la croce, la vorrebbero eliminare, nascondere, sia perché ricorda il sacrificio di Gesù, e anche perché è un simbolo del cristianesimo, ma quello che mi lascia perplesso è che anche alcuni cristiani siano tiepidi, quasi indifferenti, verso questo simbolo, come a dire che ciò che importa è solo quello che uno vive interiormente, i simboli non servono a nulla.

Mi torna in mente quando Mosè è sceso dal monte Oreb con le tavole dei comandamenti e, invece di trovare il popolo in preghiera, lo ha trovato a danzare attorno ad un idolo di oro. L’insegnamento è semplice: se non accogli Dio finirai per diventare schiavo degli idoli. Ed è questo il problema, perché se noi potessimo vivere pienamente la nostra fede, senza alcun segno esteriore, in quel caso è vero che i simboli diventerebbero superflui e inutili.

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Ma noi non siamo così, noi ci nutriamo di tutto ciò che ci circonda, le nostre scelte sono influenzate da ciò che vediamo, e questo accade anche se non lo vogliamo. Noi seguiamo per forza qualcuno, e se questo non è Gesù, allora sarà qualcun altro. Forse non sono stato molto chiaro oggi, comunque quello che volevo dire è semplicemente questo: se rinunciamo ad avere come punto di riferimento la croce di Cristo, finiremo per diventare schiavi di qualche idolo.

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Fonte: il canale YOUTUBE di ☩ fra Stefano