fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 14 Dicembre 2022

382

No, non mi sono sbagliato, questo è proprio il vangelo di oggi, ed è quasi uguale a quello che avevamo ascoltato domenica, solo che quello stesso racconto era preso dal vangelo di Matteo, mentre quello di oggi dal Vangelo secondo Luca.

Battista manda due dei suoi discepoli a interrogare Gesù per chiedergli se è veramente lui il Messia, se è lui quello che salverà l’umanità, o se era necessario attenderne un altro. La domanda è abbastanza strana, perché Giovanni Battista al momento del Battesimo aveva riconosciuto Gesù, e aveva detto di lui: ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo. E allora come mai prima lo riconosce e poi è incerto?

Non è necessario andare in cerca di chissà quali teorie, basta guardare alla nostra esperienza personale di fede, e capiamo subito che quello che sta attraversando il Battista è quella valle oscura che prima o poi attraversa ogni credente. Giovanni Battista è in prigione, ha capito che le cose si stanno mettendo male per lui, ma dov’è la salvezza di Dio? Chi lo libererà?

E così potrebbe essere per una nostra malattia: dov’è la salvezza di Dio? Chi mi guarirà? O chi ha subito una grave ingiustizia si domanda: perché Gesù non sei intervenuto? Sono domande naturali, non dobbiamo colpevolizzarci per questi momenti in cui la fede vacilla, e a volte sembra quasi che vada in frantumi. Anche il più grande profeta e martire, ha attraversato questa prova. In questi casi solo la perseveranza ci salva, continuando ogni giorno a fare un passo avanti, anche se c’è buio, facciamo comunque il passo di questa giornata, conservando la fede in Gesù anche quando non interviene come vorremmo.

E con la nostra perseveranza salveremo la nostra vita.

Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano