Ragazzo, dico a te, alzati! Bellissimo questo racconto del vangelo che mostra la compassione di Gesù nei confronti di questa donna vedova che ha perso il suo unico figlio. E chissà se questo racconto in qualche modo non sia anche una anticipazione di quello che sarebbe successo a Gesù e a sua mamma Maria.
Anche santa Maria, infatti, era rimasta vedova ed ha visto il suo unico figlio morire, ma lo ha visto anche risuscitare. In qualche modo Gesù ha sentito compassione di questa donna di Nain, come poi avrebbe avuto compassione per sua mamma mentre si trovava ai piedi della croce. Ed è forse questo uno degli aspetti più interessanti di questo miracolo, che sebbene a ricevere il miracolo sia stato il fanciullo che era morto ed è stato risuscitato da Gesù, tutti noi però percepiamo che il miracolo non è stato fatto tanto per compassione verso il bambino morto, ma per compassione verso la madre.
Il Miracolo è stato fatto per la madre. Così noi potremmo dire che la promessa della risurrezione che Gesù ha fatto a tutti i credenti, non serve solo a chi ha già concluso la sua vita terrena, a chi è già in paradiso, ma serve anche e soprattutto a tutti noi che siamo ancora qui su questa terra, perché ci consola, perché ci dà la speranza che un giorno potremo ritrovare le persone care che ci hanno lasciato.
E succederà anche per noi qualcosa di simile a quello che oggi ci dice il vangelo: Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano