fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2023

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Non è bello sentirsi dire che la nostra fede sta andando in rovina, non fa piacere essere accusati di aver rifiutato i profeti che Dio ci ha inviato, ed è quindi ben comprensibile la reazione dei concittadini di Gesù, degli abitanti di Nazareth, che vengono appunto rimproverati per la loro durezza di cuore, per la loro incapacità di capire che Gesù è veramente l’uomo che Dio ha inviato per invitarli alla conversione. E fu così, che per la prima volta, alcune persone cercarono di uccidere Gesù.

Per la verità non è corretto, perché con la strage degli innocenti il re Erode aveva già cercato di ucciderlo. Ma ora, che Gesù ha cominciato la sua predicazione, viene preso di mira per la prima volta dai suoi concittadini che lo trascinarono fino sul ciglio del monte per buttarlo giù. È una lezione importante che sicuramente anche alcuni di voi, che oggi state ascoltando il vangelo, avrete provato sulla vostra pelle.

A volte se parliamo, cercando di correggere qualcuno, cercando di aiutarlo, e di indicargli un buon modo per vivere, veniamo presi per nemici, e magari capita proprio fra le persone di casa nostra. E così, non dico che cerchino di ucciderci, ma reagiscono in modo negativo con offese, o con l’indifferenza che in qualche modo è come uccidere l’altro perché fai finta che non esista.

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Cosa ci insegna tutto questo? Che per correggere gli altri ci vuole molta delicatezza, e ci vuole anche spirito di sacrificio. E quando qualcun corregge noi, stiamo attenti a non prenderla subito in modo personale, come una offesa da cui difenderci, cerchiamo sempre di capire per quale ragione gli altri ci stanno correggendo. A volte Dio ci corregge proprio attraverso qualcuno di casa nostra.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano