Di tanto in tanto troviamo nel Vangelo alcuni insegnamenti che sembrano scontrarsi con quelli dell’Antico Testamento, ed effettivamente esiste una forte tensione tra Antico e Nuovo Testamento.
Basterebbe pensare che Gesù è stato ucciso da quelle persone che fondavano la loro religione proprio sull’Antico Testamento. Ma nonostante tutto Gesù ci ha chiesto di non rigettare gli scritti più antichi, anche se erano inesatti, incompleti, e in alcuni casi anche fuorvianti.
E Gesù ci ha detto di accoglierli perché lui non è venuto per abolirli ma per portarli a compimento. E questo è il modo giusto per guardare anche al nostro passato. Nella nostra storia personale ci sono alcuni episodi del passato che vorremmo rimuovere, perché ci hanno ferito, e ci pare che non siano compatibili con quello che siamo diventati oggi.
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Ma chi rimuove il proprio passato fa sempre qualche danno, infatti, cancellare il passato è un po’ come segare il ramo su cui siamo seduti. Anche per avere una maturazione spirituale, non dobbiamo abolire il passato con i suoi errori, ma dobbiamo saperlo accettare, dobbiamo saperlo giudicare, e anche rappacificarci con quelle parti che ora vorremmo rinnegare.
Così, non scandalizzarti se ascolti qualche passo dell’Antico Testamento che ti pare essere brutale e incompatibile con il Vangelo perché, anche se non dice qualcosa di vero su Dio, dice qualcosa di vero sul nostro percorso umano di maturazione spirituale.
E Gesù è venuto a portare a compimento non solo l’Antico Testamento, ma anche la nostra storia personale.