fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 11 Novembre 2022

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Come avvenne dei giorni di Noè così è avvenuto per ogni essere umano che ci ha preceduto, così avverrà per noi, e così continuerà ad essere fino alla fine, fino a quando Gesù tornerà ed ogni cosa sarà compiuta. La vita dell’uomo è sempre segnata dal mangiare e dal bere, dal prendere moglie dal prendere marito.

Ma Gesù non condanna questa condizione materiale del nostro vivere, noi siamo stati creati così da Dio, e non potremmo vivere diversamente. Ma ciò che Gesù non può sopportare è la spensieratezza di chi consuma la sua intera vita senza nemmeno chiedersi la ragione per cui sta al mondo. Un lombrico, una formica, una farfalla, e qualsiasi animaletto senza coscienza si accontenta del vivere mangiando, bevendo e riproducendosi, questa è la sua vita, il suo tutto, non c’è altro per lui.

Ma l’uomo che vive da lombrico è veramente un infelice, e non solo a causa del destino eterno che lo attende, ma anche a causa del vuoto del suo cuore, dell’insipienza delle su scelte, del suo vagare senza una meta. Ciascuno di noi è quindi invitato a vivere con pienezza la propria umanità, siamo esseri umani, ma se viviamo senza umanità siamo più infelici degli animali. La nostra umanità non si esprime solo nelle cose che facciamo, perché forse arrivano momenti nella vita in cui non possiamo più fare molte cose, a causa dell’età o della malattia.

La nostra umanità è innanzitutto la cura dei nostri sentimenti, la cura delle relazioni con le persone che ci stanno accanto, la cura della preghiera e della nostra santificazione.

Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano