Marco, l’evangelista, comincia il suo Vangelo nel modo più forte possibile, e così, di punto in bianco, fa l’affermazione più incredibile che si possa immaginare: Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaia, eccetera eccetera. Nessuno comincerebbe un romanzo o un film dicendo subito come va a finire, perché toglierebbe tutta la curiosità di seguire la storia. Ma nel caso di Gesù, l’evangelista ci dice subito che egli è il Cristo ed è il Figlio di Dio, colui che era stato annunciato dai profeti.
Ma anche se conosciamo la conclusione non ci fa passare la voglia di leggere il Vangelo, e sapete perché? Perché il Vangelo non è un romanzo e non è nemmeno un film, ma è invece più simile ad un manuale. Come un manuale per costruire una casetta, un manuale che ti dice subito a cosa serve, ti dice subito quale è il punto di arrivo, uno non lo legge per curiosità ma per imparare a fare qualcosa.
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Così il Vangelo è il manuale che serve per comprendere come Gesù è presente nella nostra vita, ci serve per costruire una relazione autentica con Dio. Ecco perché noi leggiamo e meditiamo quotidianamente il vangelo, anche se crediamo già che Gesù sia il nostro Signore, ma non ci accontentiamo di saperlo, vogliamo anche diventare suoi discepoli.