Nel ricordo di un martire leggiamo questo passo del Vangelo in cui Gesù ci dice che se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Ma questo non vale solo per il martirio, non è un insegnamento che prende valore solo nell’istante in cui uno muore, ma vale sempre.
Perfino nel momento in cui nasciamo dobbiamo abbandonare la vita precedente per passare ad una nuova vita, improvvisamente veniamo alla luce e cominciamo a respirate. Dev’essere una esperienza scioccante ma anche di grande liberazione quella della nascita. Ma non solo la nascita e non solo la morte, ma ogni fase di crescita richiede di morire a ciò che siamo stati fino a quel momento per diventare qualcosa di nuovo.
Così Gesù ci chiede di continuare il nostro cammino umano e spirituale senza aver paura di fare passi in avanti. Se pensiamo di trovare stabilità nella nostra vita rimanendo ancorati alla cose del passato in realtà ci stiamo ingannando, perché per mantenere acceso il fuoco della vita dobbiamo essere disposti a bruciare qualcosa che fino a quel momento faceva parte di noi.
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Molte persone vengono a me chiedendomi cosa devono fare per fare progressi nella fede, e in questi casi consiglio di non proiettarsi subito sulle cose da fare, ma di guardarsi dentro, perché fino a quando il chicco di grano non muore, non potrà germogliare, e non potrà nascere una nuova pianta.
Fonte: il canale YOUTUBE di ☩ fra Stefano