Al tempo di Gesù non c’erano le macchine fotografiche e nemmeno i telefonini, ma in alcuni casi il Vangelo ci offre qualche piccola fotografia della famiglia di Nazareth. Una immagine sgranata, che possiamo ricavare da poche parole, ma dobbiamo accontentarci, questo è il nostro piccolo tesoro.
Una di queste istantanee la troviamo quando i pastori arrivano di corsa alla grotta dove era nato il bambino Gesù. E cosa videro? Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. Ecco la foto di famiglia. Nulla di eccezionale, apparentemente, ma in realtà questa povera descrizione ci mostra ciò che è veramente essenziale.
Due genitori che nella povertà più totale hanno adattato una mangiatoia in una culla. Purtroppo, questo svela non tanto la povertà di Gesù, ma la miseria in cui è caduta l’umanità al giorno d’oggi, dove i bambini nascono circondati da ogni tipo di comodità possibile, ma spesso non hanno accanto un papà e una mamma, che è l’unica cosa che veramente conta.
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E io voglio abbracciare con affetto le famiglie che purtroppo si trovano in questa condizione di separazione, perché so che non è quello che avrebbero voluto, so benissimo che non è quello che sognavano. Ma allo stesso tempo dico che dobbiamo metterci al lavoro perché questo disastro sociale si fermi.
Invochiamo l’aiuto di santa Maria per essere all’altezza di far fronte alle sfide del nostro tempo, perché verrebbe voglia di tirarsi fuori da questo caos di banalità e di menzogne, ma non sarebbe giusto, dobbiamo resistere come il faro del porto, che indica la via sicura per mettersi in salvo quando nel mare c’è la tempesta.