fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 1 Febbraio 2023

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Anche noi, quando vediamo una persona presuntuosa, ci domandiamo: ma chi è questo qui, ma chi si crede di essere, ma da dove viene? E sono queste le domande che si pongono alcune persone guardando a Gesù. Ritengono che Gesù sia una persona presuntuosa e cercano di riportarlo con i piedi per terra mostrandogli le sue umili origini.

Ed era per loro motivo di scandalo, vale a dire che rifiutavano la sua testimonianza, e così facendo rifiutavano anche Dio che lo aveva inviato. Ed è così che Gesù ci lascia questa massima eterna: un profeta non è disprezzato se non nella sua patria. Questa è per noi una ammonizione a stare attenti a non disprezzare i segni che Dio mette sul nostro cammino.

Magari vediamo quel parroco anziano, conosciamo i suoi difetti, sappiamo dove abita, conosciamo le sue origini, e per questo non accogliamo i suoi insegnamenti, anzi, magari ci mettiamo a criticarlo. Ma questo non ci accade solo con i parroci, potrebbe essere una parola di Dio che giunge a noi mediante nostro nonno, o magari da una nipotina che sta facendo il catechismo.

Insomma, la famigliarità con le persone che ci stanno accanto non deve diventare un impedimento per riconoscere che Dio può parlare anche attraverso di loro, così come può parlare anche attraverso di noi. Cerchiamo di essere sempre sensibili, attenti ad accogliere la Parola di Dio, indipendentemente da dove arriva.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano