fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 1 Aprile 2023

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Caifa, il sommo sacerdote del tempio, sentendo dire che Gesù aveva risuscitato Lazzaro dai morti, capisce che è arrivato il tempo di intervenire; infatti, non è più possibile fermare Gesù con le calunnie, e con le false accuse di eresia, ormai è evidente a tutti che Gesù agisce con la potenza stessa di Dio. Il sommo sacerdote è di fronte ad un bivio, o riconosce che Gesù è il figlio di Dio, ma in questo modo deve rinunciare a tutta la sua autorità e deve sottomettersi a Gesù, altrimenti deve eliminarlo.

E questo è il suo ragionamento: Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera! E come possiamo controbattere a questo ragionamento molto logico, funzionale, pratico, saggio, è ovvio che è meglio uccidere un solo uomo che mettere in pericolo un intero popolo.

Questo è quello che pensiamo anche noi, quando facciamo le guerre, quando torturiamo i terroristi nella speranza di ricevere informazioni importanti, quando valutiamo l’utilità della pena di morte, quando valutiamo i vantaggi di interrompere una gravidanza, e via dicendo. Ma ogni volta che cominciamo a trattare la vita umana come se fosse un bene negoziabile, quando diamo un prezzo alla dignità umana seguendo le leggi di mercato, quando cosifichiamo gli esseri umani e li trattiamo come se fossero una merce a cui dare un prezzo, noi siamo fuori strada, noi ci mettiamo su una strada che ci conduce in un abisso.

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Meditando la crocifissione di Gesù, tutti noi dovremmo fare un proposito, ed è questo: non dare mai, assolutamente mai, un prezzo alla vita umana, non svendere mai la dignità di un essere umano, come dice il comandamento di Dio: tu, non ucciderai.

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano