Fra’ Massimo Corallo – Lectio Divina di domenica 22 Dicembre 2019

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Fra’ Massimo Corallo
Parrocchia Santa Maria di Gesรน – Catania

Al centro della liturgia di oggi sta la rivelazione del mistero tenuto nascosto per secoli: la manifestazione del piano salvifico che Dio ha preparato ed attuato per nostro amore.

1ยฐ Lettura (Is 7, 10-14)

Ecco: la vergine concepirร  e partorirร  un figlio

Dopo il 740 a.C. Acaz, re di Giuda, tenta di sfuggire alla minaccia creata da una coalizione di stati vicini. La dinastia di Davide, alla quale sono legate le promesse delle Scritture, รจ in pericolo. Acaz non crede nellโ€™aiuto divino, non dimostra fede in Dio nemmeno quando la minaccia politica e militare diventa schiacciante; non sa che farsene di un segno del cielo.

Isaia allora si irrita e in nome di Dio annuncia una promessa solenne: una vergine darร  alla luce un figlio. Malgrado lโ€™infedeltร  degli uomini la promessa fatta a Davide vale sempre, il Signore รจ fedele: attuerร  ugualmente il suo disegno di salvezza. Provvidenzialmente nascerร  un figlio, ci sarร  un erede per Davide: il suo nome Emmanuele che vuol dire: โ€œDio con noiโ€ porterร  la salvezza.

Acaz รจ falso e ipocrita, rinunzia, infatti, a chiedere un โ€œsegnoโ€ a Yahveh per dare a intendere che non dubita di Yahveh. โ€œNon voglio tentare il Signoreโ€, ma รจ un paravento per celare un vuoto di fede. Il segno miracoloso, infatti, lo vincolerebbe e lo comprometterebbe. Opta allora per un pretesto evasivo. Allora Isaia non si contiene piรน, sa che il re teme di vedere realizzato il segno e di dover cambiare atteggiamento. Ebbene, lo chieda o non lo chieda, il segno gli sarร  dato sotto forma di un oracolo-annuncio per la nascita di un eroe-salvatore.

Il segno non potrebbe essere piรน sconcertante ed esso non ha piรน lo scopo di dare saldezza alla fede del re, ma di confermare la fedeltร  del Signore che supera anche le incredulitร  umane. La tradizione cristiana ha sempre visto in questo segno una genuina profezia messianica. Lโ€™Emmanuele รจ Cristo, il Messia promesso.

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Quando allโ€™inizio della nostra era una giovane chiamata Maria resterร  incinta senza concorso di uomo e darร  alla luce un figlio, sintesi dellโ€™umano e del divino e nella cui vita, morte e risurrezione si compiranno tutti gli annunzi di Isaia contenuti in questi capitoli (noti come il: โ€œLibro dellโ€™Emmanueleโ€), piรน nessuno potrร  negare la proiezione messianica e salvifica di quellโ€™Emmanuele in fasce di Isaia, la cui maturitร  ci รจ stata rivelata in Cristo.

Ecco, quindi, ancora una volta, la dimostrazione di come il Nuovo Testamento rappresenti il compimento delle promesse contenute nellโ€™Antico Testamento.

A differenza di Acaz, che ha rifiutato il segno di Dio, Giuseppe accoglie il sorprendente annunzio dellโ€™angelo con obbedienza e diventa cosรฌ intimo collaboratore di Dio nel grande progetto dellโ€™incarnazione. Per questo suo atteggiamento, che in ogni circostanza cerca il compimento della volontร  di Dio, Giuseppe viene definito โ€œgiustoโ€.

Giustizia รจ lโ€™essere in buona relazione con Dio.

2ยฐ Lettura (Rm 1, 1-7)

Gesรน Cristo costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito

La seconda lettura di oggi รจ il prologo della lettera di Paolo ai Romani.

Lโ€™apostolo si presenta: non ha titoli personali da enumerare. Egli non esiste che allโ€™interno del disegno di Dio che lo ha scelto.

Il Cristo, nato dalla stirpe di Davide, รจ il segno tangibile della fedeltร  di Dio e questo ci ricollega subito alla prima lettura di oggi.

Paolo in poche frasi abbastanza concise, forse un poโ€™ ermetiche, presenta il โ€œmisteroโ€ del Cristo in due tempi successivi. Prima, lโ€™uomo Gesรน, figlio di Davide, povero, umile, con alle spalle gli antenati come ogni altro uomo.

Poi, il Risorto, figlio di Dio, la cui vita รจ ormai sovrumana, potenza stessa di Dio. Tutti noi, e ciascuno di noi, rientriamo nel progetto del Padre che si chiama Gesรน

Cristo, per essere santi ed annunciare al mondo la nostra fede.

Carne e Spirito

Lโ€™antitesi โ€œcarne- spiritoโ€ non si riferisce, come nellโ€™antropologia greca, a due parti dellโ€™uomo, corpo e anima, ma a due situazioni di tutto lโ€™uomo pur considerato nella sua inscindibile unitร : โ€œcarneโ€ รจ lโ€™esistenza frustrata da uno sbocco totale nella morte, e โ€œspiritoโ€ รจ lโ€™esistenza umana riabilitata o in via di riabilitazione dalla morte. Cristo adottรฒ la situazione-carne per terminare, con la risurrezione, nella situazione – spirito.

Per lโ€™Antico Testamento โ€œcarneโ€ รจ lโ€™uomo intero, colto perรฒ nella sua fragilitร  e debolezza, nei suoi innumerevoli condizionamenti e, soprattutto, nella sua radicale insufficienza. โ€œspiritoโ€ รจ sempre tutto lโ€™uomo, ma non piรน considerato in se stesso, bensรฌ nel suo legame con Dio: รจ lโ€™uomo sostenuto e fortificato dalla forza di Dio.

Pur inserendosi profondamente nella concezione antropologica della Bibbia, il pensiero di Paolo si distingue per una piรน marcata sottolineatura del peccato: โ€œcarneโ€ รจ lโ€™uomo senza Cristo, chiuso in se stesso, irrimediabilmente prigioniero del proprio egoismo; โ€œspiritoโ€ รจ invece lโ€™uomo rinnovato e dilatato dalla Grazia.

Lโ€™uomo quindi รจ una realtร  โ€œunitariaโ€. Lโ€™opposizione biblica tra spirito e carne indica solo lโ€™opposizione tra due logiche, tra due tendenze dellโ€™uomo, lโ€™una rivolta verso Dio e lโ€™altra verso lโ€™uomo, il mondo, la materialitร .

Vangelo (Mt 1, 18-24)

Gesรน nascerร  da Maria, sposa di Giuseppe

Il vangelo di oggi ci annuncia che Gesรน nascerร  da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide e riprende il testo di Isaia della prima lettura di oggi.

Attraverso Giuseppe le promesse divine si realizzano. Dio chiama anche Giuseppe a collaborare nellโ€™incarnazione del Figlio, con il compito di inserire legalmente Gesรน nella famiglia di Davide. Gesรน, quindi, solo attraverso Giuseppe, che fisicamente non รจ suo padre, รจ giuridicamente figlio di Davide.

Giuseppe, legato irrevocabilmente a Maria perchรฉ il fidanzamento in quel tempo era definitivo, รจ testimone dellโ€™incomprensibile; ha troppa fiducia nella sua sposa per abbandonarla alla condanna imposta della legge se avesse dovuto reputarla adultera. Una risposta in questa impossibile situazione gli verrร  dal cielo che direttamente gli fa intravedere la sua missione.

Giuseppe si sottomette. Eโ€™ un uomo โ€œgiustoโ€ perchรฉ cerca in ogni cosa il compimento della volontร  di Dio. Riconosce Gesรน come suo figlio e gli trasmette, imponendogli il nome, tutti i diritti di un discendente di Davide.

Lโ€™azione della salvezza di Dio quindi non si concretizza sulla terra senza la cooperazione dellโ€™uomo che resta sempre una collaborazione volontaria, libera.

Dio infatti non salva lโ€™uomo senza la sua libera cooperazione e volontร .

Matteo nel vangelo ci descrive la figura di Giuseppe proprio come colui che, accettando lo sconvolgente intervento di Dio che irrompe nella sua vita, prende parte al disegno di salvezza che Dio sta operando. Eโ€™ proprio per questo egli รจ giusto; si ritira davanti alla grandezza del divino, ritenendosi solo โ€œpoveroโ€.

La giustizia di Dio, o giustificazione, รจ infatti la comunione piena con Dio, la buona relazione con Dio.

Ma Dio รจ proprio con i โ€œpoveriโ€ che costruisce la sua storia di salvezza e Giuseppe รจ cosรฌ destinato ad assumere la paternitร  legale di Gesรน.

Tutto il vangelo di Matteo รจ racchiuso in due annunzi di vicinanza e presenza di Dio nella nostra storia: โ€œSarร  chiamato Emmanuele, Dio con noiโ€ e โ€œ ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondoโ€ ( Mt 28,20 ), ultime parole di Cristo risorto in Galilea e ultime parole del vangelo di Matteo.

Il cristianesimo รจ perciรฒ il canto di una presenza divina, anzi di una fraternitร  totale tra Dio e lโ€™uomo e il Natale ne รจ la grande celebrazione.

La massima sventura รจ la solitudine tantโ€™รจ vero che il supremo conforto, la religione, consiste nel trovare una compagnia che non inganna: Dio.

Lโ€™oracolo dellโ€™Emmanuele รจ un testo molto importante nella storia della interpretazione delle Scritture perchรฉ questo versetto รจ citato da Matteo a proposito del concepimento verginale di Gesรน (Mt 1,23). Leggendo il brano nel suo contesto pare chiaro quello che intendeva dire il profeta Isaia: egli sta parlando, cioรจ, della nascita di un figlio del re e il segno che egli annunzia sta nellโ€™imminenza della fine della guerra; il segno consiste nel fatto che prima che questo bambino raggiunga lโ€™etร  di ragione, quei due re che adesso fanno tanta paura, non ci saranno piรน. Inoltre, nel momento di panico per un temuto colpo di stato, nellโ€™assenza di un erede, il profeta annuncia la nascita di un figlio come erede.

Il problema, perรฒ, รจ quel termine โ€œvergineโ€; che cosa vuol dire โ€œla vergine concepirร โ€? Il segno รจ il fatto del concepimento verginale?

Per capire correttamente non dobbiamo semplicemente ragionare con la teologia attuale, ma dobbiamo avere lโ€™umiltร  di studiare il testo in se stesso, senza avere paura che la fede vacilli. Se il testo รจ interpretato bene arriveremo alle conclusioni buone e porteremo sempre un fondamento alla nostra fede. Mai avere paura della ricerca seria, in qualunque campo.

In ebraico, in questo versetto, viene adoperato il termine โ€œhalmร โ€. Questa parola indica una ragazza, una fanciulla; รจ il nome comune per indicare una giovane donna, una ragazza; la connotazione della verginitร  non รจ presente, non ha nella lingua ebraica la valenza forte che ha nellโ€™italiano il termine โ€œvergineโ€.

Dunque, la formula adoperata dal profeta รจ un formula poetica di letteratura di corte, abituale per annunciare la nascita di un erede, il termine โ€œhalmร โ€ indica la giovane sposa del re; quindi la valenza forte non sta nella verginitร , ma nellโ€™annuncio di un figlio.

Quindi Isaia, al suo tempo, quando nel 735 pronuncia questo oracolo, pensa semplicemente di garantire la nascita di un figlio al re e lo invita a dargli un nome simbolico, a chiamarlo โ€œhimmanu elโ€, โ€œDio รจ con noiโ€ perchรฉ quel bambino diventi il segno della presenza di Dio: il re Acaz vedrร  se il profeta ha ragione o no.

Quando la Bibbia ebraica viene tradotta in greco, dai LXX ad Alessandria dโ€™Egitto, intorno al 3ยฐ- 2ยฐ secolo a.C., i traduttori greci traducono in questo passo la parola โ€œhalmร โ€ con il termine greco โ€œparthenosโ€ che in greco vuol dire โ€œvergineโ€. Questo vuol dire che i traduttori ebrei nel 200 a.C. leggono giร  questo testo in unโ€™altra ottica e lo attendono come compimento futuro.

Ma, come abbiamo visto, nella tradizione ebraica, questo versetto non รจ inteso in senso messianico. Cioรจ nel primo secolo, al tempo di Gesรน, non esisteva lโ€™idea che il messia sarebbe nato da una vergine perchรฉ lo dice Isaia; non abbiamo nessuna documentazione di questo genere. E allora come sono andati i fatti? Non รจ stata la profezia di Isaia a far scrivere a Matteo quel testo sulla nascita di Gesรน e sul suo concepimento verginale, ma รจ il fatto storico del concepimento verginale di Gesรน ad aver prodotto una comprensione piena di Isaia.

Isaia sta parlando a nome di Dio per offrire al re una prova sicura dellโ€™intervento di Dio. Isaia non sa che peso ha quello che dice, ma Dio che lo ispira lo sa e il testo รจ piรน ricco di quello che ha in testo lโ€™autore che lo scrive. Ecco dove sta la meraviglia, il testo biblico รจ portatore di una veritร  che va al di lร  della testa del profeta. Allora noi dobbiamo dire che questo brano biblico non รจ messianico diretto, Isaia non si รจ messo lรฌ un giorno a dire, verrร  fra 700 anni una cosa del genere, non lo ha mai fatto, dโ€™altra parte sarebbe inutile. รˆ come se venisse oggi un profeta e ci dicesse: non preoccupatevi, fra 700 anni le cose cambieranno. Dietro alla persona storica di Isaia cโ€™era la presenza eterna di Dio che aveva il suo progetto chiarissimo e quel testo nel tempo รจ diventato chiaro. La persona di Gesรน permette di capire la Bibbia, lโ€™Antico Testamento e lโ€™Antico Testamento a sua volta permette di capire Gesรน. Ecco che anche in questo caso la traduzione greca dei LXX, pur interpretando non correttamente il testo ebraico, รจ stata guidata nella sua attivitร  dallo Spirito di Dio che ha ancora una volta agito su quel gruppo di uomini ispirandoli in una concreta realizzazione della Parola di Dio. Lo Spirito di Dio non agisce quindi solo allโ€™inizio, alla prima stesura del testo sacro, ma in tutta la sua progressione e traduzione fino ad arrivare a noi ai testi attuali e oltre a ciรฒ ci illumina ancora personalmente perchรฉ ognuno di noi possa comprendere correttamente il suo messaggio. Per questo la lettura delle Sacre Scritture deve essere fatta in umiltร  e disponibilitร  assoluta allโ€™azione dello Spirito.