fra Mario Berišić – Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2019

“Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui.” Mi stupisce sempre la fede di queste persone che portano l’uomo paralizzato. È probabile che lui non voleva neanche andare da Gesù perché si è abituato a essere paralizzato.

Forse anche per comodo non voleva andare, siccome ha 4 amici che si prendono cura di lui. Quante volte ci è più comodo restare paralizzati nella vita che fare un cambiamento. Il cambiamento ci impaurisce, la novità è sempre qualcosa che non possiamo calcolare e prevedere come andrà finire. Ma questi uomini che portano paralizzato, loro ci credono, sono sicuri che quel uomo può cambiare, basta metterlo davanti a Gesù. Uomini di fede ci insegnano che bisogna fidarsi anche se le ragioni dicono di no.

Non soltanto ci insegnano di fidarsi a Gesù, ma ci insegnano che bisogna andare avanti nel cammino della fede quando si incontrano gli ostacoli, e loro né avevano tanti: “Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.” Quando uno ci crede veramente, trova sempre il modo di andare fino alla fine, di non arrendersi mai, soprattutto quando ostacoli diventano sempre più numerosi e difficili.

Arriviamo al cuore del vangelo! L’uomo paralizzato non è guarito per propria fede ma per la fede di quelli che lo portavano a Gesù. Mi piace immaginarmi come un paralizzato che viene portato sul lettuccio dalle persone che continuamente pregano per me. Sì, tutti siamo paralizzati, ma ciò che spesso ci salva è la fede degli altri. Anche noi con la nostra fede possiamo salvare chi non spera più, chi si è arreso nel cammino della fede.

Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap


Oggi abbiamo visto cose prodigiose.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 5, 17-26   Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.   Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.   Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».   Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.   Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Parola del Signore

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