Tutta questa scena con la tempesta e la barca in mezzo al mare agitato, con il vento contrario e senza Gesù è una viva rappresentazione della vita di quelli che seguono Gesù. Quando ci capitano, queste tempeste in qualche modo fanno uscire da noi ciò che abbiamo dentro.
Sono nostre paure, incertezze, ansie, paralizi e molto altro. Questo vangelo ci ricorda chi è veramente Gesù e chi siamo noi. Gesù è Dio e Signore innanzitutto. Non teme, non si spaventa quando deve affrontare una tempesta, addirittura ci cammina sopra il mare agitato. Noi non siamo come Gesù, assomigliano più a Pietro che prima di tutto, mette alla prova Dio quando si trova in una situazione scomoda: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque».
Anche diavolo tentava Gesù con stesse parole: «Se sei figlio di Dio fai che…». Ogni quel volta in qui cerchiamo le conferme della potenza di Dio, in realtà non ci crediamo in essa. Gesù risponde a Pietro: “Vieni”. Come che gli voleva dire: “Pietro vuoi venire? Vieni allora, ma Io so chi sono, invece tu, sai chi sei?” Pietro probabilmente non conosce Gesù bene, ancora meno conosce se stesso, perché non è ancora capace di credere totalmente alla potenza di Dio e alla propria debolezza.
Pietro ci cammina sulle acque però ad un certo punto, la sua debolezza si dimostra quando Lui sposta attenzione da Gesù al mare agitato e al vento contrario. Quando iniziamo dubitare nella fede, probabilmente diamo più importanza a ciò che ci sta accadendo intorno che a Gesù.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap