I dodici non sono altro che la rappresentazione viva di Gesù Cristo. Gesù stesso concede a loro il potere di sottomettere il male al suo nome. Hanno una missione specifica, salvare le persone dal male.
Però Gesù è consapevole chi ha mandato e a chi ha dato il potere. Questo ci dovrebbe incoraggia, perché i discepoli sono persone normali, come tutti noi, von i propri difetti e le proprie contraddizioni, addirittura tra di loro c’è uno che alla fine tradirà Gesù Cristo. Eppure Gesù, non ha paura di fidare a quelle persone un incarico così grande e particolare.
Gesù si fida di loro più che loro in se stessi. Questo è miracolo dell’amore. Fidare a qualcuno qualcosa che lo supera. Quante volte ci giustifichiamo dicendo che, a noi Cristo non affida mai qualcosa che ci supera. Non è vero, Cristo ci affida sempre qualcosa di più, sapendo anche la nostra incoerenza e incapacità.
Lo fa, non perché noi siamo capaci di farlo, ma perché aspetta che noi ci apriamo totalmente a ciò che è suo. Di quale missione abbiamo paura? Quale problema ci sembra così grande per ostacolarci di fare qualcosa a cui Dio ci chiama, e che supera le nostre forze e nostre capacità?
Tutti noi abbiamo una missione specifica dataci da Dio stesso, i nostri limiti, i nostri peccati e le nostre incoerenza non possono essere una scusa per fare ciò a cui Dio ci chiama. Più ci apriamo a quella missione più capiremo che Dio opera dentro la nostra miseria.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap