«In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.»
Gesù opera diversi prodigi e miracoli fuori dalla sua città, fuori da quel luogo nel quale è cresciuto. Non soltanto Gesù, ma anche gli altri profeti prima di Gesù. Il brano di questo vangelo ci sottolinea due nomi del vecchio testamento, Elia ed Eliseo. In fondo, nessun profeta è ben accetto nella sua patria, perché quando vivi con qualcuno, quando lo conosci un po’, quando passi il tempo vivendo la vita quotidiana con un profeta, non ti accorgi di quanto Dio possa operare per mezzo di lui.
Per te vivere con lui non è più straordinario ma abituale. Tra di noi ci sono tanti profeti, che ci dicono la verità, che ci portano da Dio, però il nostro pregiudizio prevale sempre. Non ci lasciamo stupire dalla rivelazione di Dio in loro. Molte volte viviamo anche il rapporto con Dio proprio così, cioè pensiamo di sapere tutto, tutto quello che riguarda Dio, allora pensiamo che Dio debba agire così come noi ci immaginiamo. Un cristiano è sempre aperto per imparare a stupirsi della novità che Dio, giorno dopo giorno, porta nella sua vita.
Se noi viviamo un rapporto con Dio lasciando da parte ogni pregiudizio su di Lui, anche noi diventiamo profeti, però spesso non capiti proprio da quelli che ci sono vicini.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap