«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
La morte di Gesù, la sua scomparsa misteriosa dalla tomba ha buttato nella tristezza i discepoli. Discepoli hanno dovuto fare grande fatica per sostenere quella assenza del loro senso di vita, del Maestro che era per loro una guida sicura e insostituibile. Proprio in questi giorni si può sentire dalle persone: “Quanto mi mancava l’Eucaristia, il sacramento di riconciliazione.
Quanto è cresciuto dentro di me il desiderio di entrare in una chiesa dopo tanto tempo di attesa.” Quando ami una persona, la tua attesa diventa sempre più insopportabile, perché tuo unico desiderio è stare là dove è lei. Molti non potevano ricevere la comunione, molti vivevano con il peso del peccato sulla coscenza e con l’accusa del maligno, ed è ovvio che nell’anima si provava quella tristezza perché non avevamo segni visibili della presenza di Dio.
Unica spinta era quella portata dalla fede, che ci diceva andrà tutto bene, saremmo di nuovo con Lui, anche se non avessimo leto questa parola “…vostra tristezza si cambierà in gioia.” dentro di noi eravamo convinti che sarà così, perché Dio era già presente attraverso quella fede in noi.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap