Gesù si trova nella casa di Simon Pietro, perché la suocera di Simone era in preda a una grande febbre. Probabilmente Gesù è andato con una intenzione precisa nella casa di Simone, cioè, vuole guarire la sua suocera, ma ancora prima di guarirla, Gesù aveva già visto come soffre questa povera donna, però non ha fatto niente, non perché non voleva guarirla, ma perché lascia che gli altri fanno un segno d’amore verso questa donna, supplicando per lei la guarigione.
Questa donna forse non è capace neanche a muoversi o forse non è capace nemmeno dire “Signore aiutami” perché la malattia fa il suo effetto su di lei. Ecco che i discepoli hanno opportunità di intercedere per lei, hanno opportunità di mostrarle amore. Gesù non può fare altro se non ascoltare quelle preghiere fatte con amore per gli altri.
Gesù la guarisce, la risana, e le dona una vita nuova, una vita capace di spendersi per gli altri, mentre quella febbre l’aveva paralizzata nel letto, e altri dovevano servire a lei. Questa donna non è soltanto guarita esteriormente, ma anche interiormente. Ogni miracolo, ogni guarigione ci porta a corrispondere a quel amore che ci ha guarito, ci porta a mettersi in servizio e aiutare agli altri sentirsi meglio.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap