Davanti a Gesù possono venire tutti, non importa se sei perfetto o imperfetto, anzi Gesù permette a quelli che sono esclusi a causa della legge, di avvicinarsi a Lui, come questo lebbroso del vangelo. Quante volte sentiamo dire, “Io non sono bravo per cui non c’è posto per me nella chiesa”, oppure dalle persone, che ormai stano faccendo un serio cammino di fede, si sente dire che non riescono andare da Gesù perché si sentono oppressi dal peccato, non possono servirgli perché sono nel imperfetti.
Anche se la legge e i dieci comandamenti ci dicono che siamo fuori grazia, Gesù ci aspetta, è venuto proprio per quelli che sono malati e i peccatori, per guarire e rialzare, non di certo è venuto per quelli che si ritengono giusti. Quando sentiamo addosso il male che lebbra (peccato) ci fa, oppure qualche malattia, nostro compito è di sforzarsi per uscire fuori da noi stessi, aver correggio di andare davanti a Dio così come siamo e umilmente, chiedere “se vuoi, puoi purificarmi!”
Questo “se vuoi” è una preghiera che a prima vista sembra fatta senza gran entusiasmo, come se lebbroso non desiderasse quello che chiede, invece è proprio opposto, è una preghiera che attira compassione di Gesù, perché prima di tutto è una preghiera umile “…lo supplicava in ginocchio”, ed è una preghiera che esprime il massimo della fiducia, cioè come se lebbroso dicesse a Gesù: “Se è volontà tua, sono sicuro che tu la puoi fare.”
Non bisogna mai dubitare sul fatto che siamo troppo importanti per Gesù, nemmeno sul fatto che Lui ci vuole fare grazia, dobbiamo invece star attenti come andiamo davanti a Lui, finché le nostre ginocchia non cadono davanti a Lui e la nostra volontà non accoglie la Sua, non sperimenteremo il suo tocco d’amore.
Ancora oggi sono tanti lebbrosi che hanno paura di incontrare unico l’amore che può purificare tutte le ferite, altrettanto sono molti lebbrosi che non sano venire con umiltà e massima fiducia davanti a questo amore.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.