La missione di Gesù non è una missione solitaria e senza frutti, anzi è una missione accompagnata dalla forza dello Spirito Santo che procede dal Padre e con questa forza d’amore, stesso Figlio è sostenuto, accompagnato. Come abbiamo letto nel brano del vangelo la missione di Gesù è proprio quella di portare questo amore del Padre al umanità immersa nel peccato e per conseguenza nella sofferenza, nella prigionia e nella cecità.
La missione di Gesù è questa: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Gesù è venuto a portare prima di tutto il lieto annuncio, a dirci che Lui è con noi, e che sarà con noi fino alla fine del mondo.
Proclama a tutti quelli che si sentono interiormente prigionieri, la libertà. A quelli che sono ciechi e non vedono a causa del peccato e da malavita, dona la vista. Porta la libertà anche a chi si sente schiacciato dal peso della vita, dalla croce che si è ormai impressa sulle spalle del umanità, infatti lui stesso subirà il peso della croce e sarà oppresso da essa. Lui è venuto infondo perché vuole proclamare anno di grazia a tutti quelli che veramente desiderano riceverla. Ogni anno così diventa anno di grazia, e ogni giorno e ora in quel anno sono pieni di grazia per tutti.
C’è una cosa interessante che Gesù proclama dopo aver letto questo brano di Isaia: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Come è possibile che si è compiuta questa parola, quando ancora oggi esistono molti che sono stanchi, oppressi, ciechi, malati, sfiduciati e prigionieri? Perché il compimento di questa parola sta nella persona di Gesù Cristo che dev’essere accolto. Chi accoglie Cristo avrà tutto neccessario per una vita felice, non una vita facile.
Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap
Oggi si è compiuta questa Scrittura.