C’è una cosa particolare e bella di questo Vangelo, cioè che Gesù stesso spiega la parabola che ha usato. È cosa ci dice questa parabola? Prima di tutto che il Seminatore è così buono che non guarda il terreno, ma semina a prescindere dal terreno. “Il seminatore semina la Parola”. La bontà di Dio supera ogni nostro limite, ogni “tipo del nostro cuore”.
Ascoltate. Questo brano dovrebbe provocare la nostra coscienza, il nostro modo di ascoltare la sua Parola. Ci sono vari terreni; il terreno con gli uccelli, con i sassi, con i rovi e alla fine il terreno buono che porta frutto. Ascoltate. E tu e il tuo cuore che tipo di terreno è? Un terreno che non sa custodire la sua Parola, che lascia tutto quello che è buono dal Signore che vada portato.
Oppure un terreno sassoso, un terreno che accoglie con un grande entusiasmo, ma a causa della paura il seme va via. Però c’è anche quel terreno spinoso, dove ci sono i troppi ragionamenti, il pensare troppo, ansie, preoccupazioni, e tutto ciò soffoca il seme. E alla fine viene il terreno buono, il terreno che a secondo delle nostre capacità porta frutto; il trenta, il sessanta, il cento per uno. Ascoltate.
Gesù non ci dice questa parabola per spaventarci perché il nostro terreno è sempre quello che è. Il Vangelo è una parola di speranza, una parola che ci dà la possibilità di cambiare. Gesù ci dà la parola per potere comprendere e per poter cambiare. Comprendere che terreno siamo e avere la fede che quella parola seminata ci cambi. Possiamo essere dei buoi agricoltori, coloro che si dedicano, anche con la fatica al terreno, sapendo che porterà il frutto. Ascoltate. Ascoltare è fidarsi.
l seminatore uscì a seminare.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4, 1-20
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore