“Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno.”
Per chi deve soffrire, per chi deve essere rifiutato, per chi deve essere ucciso? Per te, per me, per ogni uomo. Così cominciamo il cammino di quaresima. Il cammino di Gesù non è uno scherzo, non ci ha amato per scherzo. Il rischio può essere quello di soffermarci solo sulla sofferenza, solo sulla croce.
Il modo giusto di vedere la croce esiste solo nella prospettiva della risurrezione. Il terzo giorno risorge. La quaresima è il cammino verso la Resurrezione e non semplicemente un nostro miglioramento nel staccarci da qualcosa. La quaresima non ci chiama a fissarci su di noi, non ci chiama a riempire la nostra vita con buoni propositi, dimenticando il Suo Amore.
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.” Questo è il cammino di quaresima, ogni giorno affrontare le croci, rinnegando se stesso, cioè non avere lo sguardo fisso su se stesso. Unico modo per conoscersi, non è solo guardarsi, ma è soprattutto guardarLo.
“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.” Nella fede bisogna imparare a perdere, imparare a rischiare. Incontrare Cristo, significa incontrare uno che ti dà la libertà di rischiare, libertà di perdere. Perdere il nostro io, le nostre idee per potere incontrare la Pasqua di Cristo, e non solo, ma per poter vivere la nostra primavera.
I semi che abbiamo buttato vederli fiorire.
Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.