fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2020

Oggi per la prima volta celebriamo La Domenica della Parola di Dio. L’iniziativa che Papa Francesco affida a tutta la Chiesa perché “la comunità cristiana si concentri sul grande valore che la Parola di Dio occupa nella sua esistenza quotidiana” (Aperuit illis 2).

Questo giorno deve essere solenne, deve farci gioire perché il Signore ci ha dato la sua parola, non una semplice parola, ma la parola della Salvezza. “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. La Parola di Dio è il cibo per la nostra vita, e lo stesso Dio che ci si dona.

“Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. È vicino, non è lontano, è in mezzo a noi, è concreto, è qui ed ora. Il bello è, che è sempre attuale la sua Parola. È vicina a coloro che si sentono deboli, è vicina a coloro che si sentono soli, è vicina a coloro che sono preoccupati, è vicina a coloro che hanno paura, la sua parola è vicina a tutti noi. È il suo sguardo e la sua parola che ci rendono i pescatori degli uomini.

I pescatori che non sono perfetti, che non sono bravi, ma sono le persone che hanno sentito la sua parola d’amore e vicinanza. È la sua parola d’amore che ci dona la capacità di stare dentro la nostra realtà, accettandola così com’è. La sua Parola è un immenso dono, ma tocca noi ad aprire il cuore a questo dono.

Questo ci insegnano i primi discepoli. L’incontro con la sua Parola li “spezza”, infatti la loro risposta è stupenda: “Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.”
Chiediamo la grazia al Signore che ci doni la prontezza dei discepoli e che la sua Parola ci “spezzi”, perché così possiamo spezzarci per gli altri, vivendo il Regno di Dio qui ed ora


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