fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2019

La quarta domenica di Avvento davanti a noi ci rimette il Vangelo di Matteo e l’infanzia di Gesù. Il rischio è quello di non leggerlo con l’attenzione, con un desiderio di rapportarsi con il Signore e con la sua Parola. Infatti il brano che ci propone la liturgia non è una semplice ripetizione.

Noi non ci stupiamo più, viviamo tutto come se fosse una ripetizione; i gironi si ripetono, le stagioni si ripetono, le feste si ripetono. Forse primo richiamo può essere quello di passare dalla ripetizione al riprendere. Cambia la parola, però può cambiare anche la nostra vita. Guardare la vita con un’ottica di riprendere è molto più significativo. Possiamo riprendere la figura di Giuseppe, colui che ha saputo fidarsi del Signore e della sua Parola, diventando responsabile del reale che aveva davanti a sé.

Così anche potremmo vivere il Natale del Signore, non come una semplice ripetizione di una festa, ma davvero come un riprendere, come una possibilità. Possiamo riprendere il nostro cammino perché il Signore viene a salvarci. Possiamo riprendere delle relazioni, alla fine possiamo riprendere sul serio la nostra vita, il dono di Dio. “A lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa “Dio con noi”. Ecco per questo non dobbiamo scoraggiarci, Lui è con noi fino alla fine del mondo. Lui ci fa riprendere la nostra vita, Lui ci aspetta, si fa bambino per noi. Lui ci dona il senso nuovo alla nostra quotidianità, ci fa riprendere il nostro cammino, ci fa vedere la parte più bella vita, non come una noiosa ripetizione, ma come la sua meraviglia.

Che Dio doni a tutti noi la grazia di un cuore che sa accogliere la sua venuta, non come una ripetizione, ma come il dono della sua salvezza e tenerezza!

Fra Marin Berišić

Commento a cura di fra Mario e fra Marin Berišić OFMCap


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