Il sabato è il giorno della festa e il grande desiderio dell’uomo è di raggiungere la festa, la felicità, cioè di raggiungere Dio, la pienezza di vita. Il sabato è il giorno del riposo di Dio, in cui si gode e basta, è finita la fatica, è finito il lavoro, si gode semplicemente del frutto del lavoro, si gode della presenza di Dio.
L’uomo è fatto per raggiungere il settimo giorno, cioè per raggiungere Dio e il senso del riposo è questo, non c’è nulla da fare, è già tutto fatto. Quindi il sabato è quel momento in cui tu capisci il valore profondo della realtà come dono, come vita, come amore, come festa, come gioia. Semplicemente gode del dono che gli è stato fatto. Gode di Dio che glielo ha dato, entra nella dimensione divina, nella gioia, nella pienezza senza far nulla.
Il far nulla è profondissimo. Vuol dire che sei fatto per gioire, per essere felice, non per fare. Siamo destinati alla felicità e il fare va bene, ha la sua funzione, però non è tutto “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato.” La legge non deve schiacciare l’uomo, la legge deve aiutare alla vita dell’uomo. Il Figlio di Dio si è fatto carne, ha toccato ogni nostra singola realtà.
Ha donato il senso alla nostra vita. Il sabato è per noi, Gesù è signore del sabato, allora Gesù è per noi. È per noi anche se ci capita di fare qualcosa di non lecito, è per noi peccatori. È per noi! Mangiare di sabato è comunione con Dio qui ed ora, non è qualcosa che ci aspettiamo come ricompensa perché obbediamo alla legge. Viviamo la gioia istantanea del Dio che si dona! Ogni giorno possiamo vivere il sabato, vivere con Lui, vivere da felici, cioè da santi!
Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato.