Il Vangelo di oggi è drammatico perché parla della fine della storia, anche della nostra. Ma è anche splendido perché ci aiuta vivere il presente con gli occhi rivolti verso il futuro, verso la Sua gloria.
Quando saremo davanti a Lui tutto sarà scoperto, tutto sarà rivelato. Non ci saranno le maschere. Vedere Dio faccia a faccia vuol dire vedere chi siamo noi, tutta la nostra esistenza, tutto ciò che abbiamo vissuto. “Signore, quando ti abbiamo visto.” Sia i cattivi che i buoni non sanno quando. Ma Gesù dà la risposta, adesso nessuno può dire che non lo sa.
Tutto quello che avete o non avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete e non lo avete fatto a me. Questo è il richiamo del brano di oggi. Riconoscere nei più piccoli, nei più lontani, nei più poveri il Signore e la sua presenza. Questo è il centro del cristianesimo, il prossimo. È il mistero del povero.
Gesù sulla croce avrà sete, sarà nudo, legato, ultimo di tutti. È noi nella nostra storia lo incontriamo nell’ultimo, non è semplicemente un modo di dire, ma è veramente presente il Signore! Vedere il volto dell’altro è il modo per uscire dall’nostro egoismo. Anche se forse non vedi la presenza di Dio nella tua vita, questo brano ci aiuta perché Dio è presente nel volto dell’altro, ci aiuta a scoprire la bellezza della sua presenza.
Credo che il cristianesimo sia proprio quel guardare l’Altro e l’altro. Solo uno che è libero dal proprio ego è capace di guardare oltre. La libertà ci dice cosa è il giudizio finale. Infatti il giudizio finale non lo scrive Dio alla fine, lo scriviamo noi, ora, nel presente, con ciò che facciamo verso l’ultimo.
Fonte
Leggi altri commenti al Vangelo del giorno
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25, 31-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore