“In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro” Vediamo questo dettaglio che ci offre il Vangelo di oggi. È importante la zona dove viene ad agire il nostro Signore. Gesù va in una zona pagana, in una zona dove non c’è la fede. E credo che proprio là possiamo incontrarlo, nelle nostre zone di incredulità.
È vero che noi lo cerchiamo, ma la cosa più bella è che Lui viene in queste zone, viene in zona dove non possiamo dire grandi cose. Ci incontra nella nostra povertà ed incredulità, non nelle situazioni spettacolari, ci incontra nella nostra vita semplice di ogni giorno. “Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini.” Spesso anche noi ci sentiamo come i cani nella nostra preghiera, come esclusi. La preghiera non una forma cha ci fa star meglio. A volte pregare è difficilissimo perché ti senti come un cane, non ascoltato, abbandonato, solo.
La nostra preghiera deve essere il luogo che abitiamo nonostante questa sensazione. “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.” Lei è rimasta, ha creduto che Gesù è il Salvatore. Ha desiderato solo le briciole, una cosa minima, non aveva delle pretese. Ha desiderato poco, ma ottenne tanto. Vediamo anche che Gesù non è presente nella vita di questa figlia che era posseduta. Ciò che la salva e la libera dal suo male è prima di tutto la supplica con la fede di sua madre e poi la parola di Gesù. La fede nella sua parola lo rende presente qui ed ora e opera il miracolo.
Questa donna accoglie la sua parola e questa parola fa il miracolo a distanza, senza la presenza fisica di Gesù. La nostra vita cristiana è credere alla sua Parola d’Amore, nonostante tutte le sensazioni e i sentimenti. È credere alla sua Parola che ci libera da ogni male, anche se non vediamo la sua presenza.
Fra Marin Berišić
I cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli.