Nel vangelo di oggi vediamo che Gesù non parla mai. Oggi il suo parlare è la sua presenza in mezzo alle persone. La sua bellezza attira è quella Bellezza che è sta dentro di Lui. È la Bellezza di colui che accoglie tutte le sofferenze degli altri, è quella Bellezza che non ama degli altri solo ciò che è buono, è ciò che splende, ma ama ciò che fa soffrire, ama ciò che è fragile, ama ciò che è malato.
È certo che questa Bellezza non può fare a meno che attirare tutti. “Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.”
Le persone di oggi insieme a noi hanno bisogno di Gesù. Hanno bisogno di quella Bellezza! Spesso altrove cerchiamo la felicità, l’accoglienza, qualcuno che ci capisce, qualcuno che ci mostri la bellezza, allontanandoci dall’unica Bellezza. “Quanti lo toccavano venivano salvati.” È fondamentale essere toccati da Lui, è fondamentale fare l’esperienza concreta di Lui. Non abbiamo bisogno delle teorie pure, delle cose intellettuali, abbiamo bisogno del tocco, del concreto, abbiamo bisogno di qualcosa o meglio di Qualcuno che cambi la nostra vita.
I sacramenti sono quel tocco concreto di questa Bellezza. La preghiera è quel tocco di Bellezza. È diventano un tocco di Bellezza quando non si mettono solo il corpo o la mente o la teoria, ma la propria vita, cioè noi stessi.
Quanti lo toccavano venivano salvati.