La fine del mondo?
Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.
I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento. Coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
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Gesù ci parla del nostro ultimo destino usando spaventose immagini proprie delle apocalissi giudaiche: il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo. Si tratta di qualcosa di catastrofico, di distruttivo, di spaventoso. Tutto ciò va letto e compreso con un profondo significato di speranza. Sì, di speranza.
Il discorso di Gesù è sì un discorso distruttivo e catastrofico, ma nel senso di sconvolgimento. Si parla di qualcosa che cambia e fa nuove tutte le cose. Si tratta di un rovinoso evento della realtà, nel senso di un cambiamento totale, in cui si distrugge un modo di essere: crollano le nostre abitudini, si distruggono le nostre convinzioni, cambiano persino i nostri pensieri e si rovescia il nostro modo di vivere la quotidianità.
È il discorso escatologico di Gesù, escatologico cioè che riguarda la fine, la nostra fine, cioè il fine ultimo del nostro esistere, del perché siamo stati creati. E qual è il nostro fine, il nostro traguardo? Una fine meravigliosa. Il tema fondamentale non è la fine del mondo, ma il nostro definitivo incontro con Cristo. Il sole cadrà, la luna si spegnerà per dire che le nostre idolatrie saranno abbattute e che si avvicina il nostro incontro definitivo con il Figlio di Dio.
Non è necessario sapere quando questo accadrà, ma ciò che importa è essere sempre pronti, vigilare per accogliere il suo definitivo giudizio, il suo regno, la sua salvezza. Il nostro presente, dunque, non va vissuto con una passiva e rassegnata attesa, ma con una attiva e coscienziosa conversione.
Quando il fico mette le foglie, dice Gesù, non possiamo dire che l’estate è già cominciata. Eh no, ma solo che l’estate è vicina. Questi segni preannunciano soltanto la vicinanza della fine. Vigiliamo per essere pronti in ogni momento. Cambiamo radicalmente il nostro obiettivo, la nostra direzione, il nostro modo di vivere, il senso della nostra vita, per conformarlo già ora a Cristo, in dolce attesa del nostro ultimo e definitivo incontro con lui.
Commento di Fra Attilio Gueli, frate minore cappuccino. Segretario “fraternità e missione” di Lombardia OFMCap. Convento di Varese, centro di evangelizzazione.