GesĆ¹ nei kolossal della Hollywood classica
La piĆ¹ grande storia mai raccontataĀ (1965) di George Stevens e altri grandi kolossal americani per la prima settimana (cinematografica) di Quaresima
Prima delle sette proposte cinematografiche per la Quaresima della Commissione Nazionale Valutazione Film, in linea con il messaggio di papa Francesco, che invita a guardare al Vangelo come Ā«il vero antidoto contro la miseria spiritualeĀ» e ad essere noi tutti Ā«annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranzaĀ», ĆØĀ La piĆ¹ grande storia mai raccontataĀ (The Greatest Story Ever Told, 1965) di George Stevens.
I precedenti
Il film si inserisce nel vasto filone cinematografico dedicato alle storie della Bibbia e alla figura di GesĆ¹. Il cinema, infatti, sin dai suoi esordi si ĆØ interessato di tali temi: dalle rappresentazioni cristologiche dei fratelli LumiĆØre o di George MĆ©liĆØs tra il 1897-98, aĀ La Vie et la Passion de JĆ©sus ChristĀ (1902-1907) di Ferdinand Zecca sino aĀ CristusĀ (1916) dellāitaliano Giulio Antamoro, uno dei primi kolossal.
Un rilevante contributo alla storia del cinema biblico-cristologico si registra negli Stati Uniti tra gli anni Venti e Sessanta. Hollywood, infatti, fa di tale filone un genere tra i piĆ¹ importanti nellāindustria cinematografica americana, unāoccasione soprattutto per mettere in campo imponenti scenografie e innovativi effetti speciali: daĀ I dieci comandamentiĀ (The Ten Commandments), nelle due versioni del 1923 e del 1956 di Cecil B. DeMille,Ā aĀ La tunicaĀ (The Robe, 1953) di Henry Koster, cosƬ comeĀ Ben HurĀ (Ben-Hur: A Tale of the Christ, 1959) di William Wyler oppureĀ Il Re dei reĀ (The King of Kings, 1961) di Nicholas Ray.
Il film
Nel 1965Ā La piĆ¹ grande storia mai raccontata, che prende le mosse dallāomonimo libro di Charles Fulton Oursler e anche dai Vangeli,ĆØ uno degli ultimi kolossal religiosi della Hollywood classica, poichĆ© le grandi major, costrette da una seria crisi del settore nonchĆ© dallāemergere di nuove tendenze cinematografiche, abbandonano (per il momento) tale genere.
La piĆ¹ grande storia mai raccontataĀ ripercorre la vita di GesĆ¹ (interpretato da Max von Sydow), dalla nascita alla vita adulta, allāincontro con Giovanni Battista (Charlton Heston) e gli apostoli; seguono le guarigioni e i miracoli, sino allāultima cena e alla morte in croce, alla risurrezione. Il regista Stevens realizza unāopera certamente suggestiva ed efficace, in linea con lo stile narrativo classico hollywoodiano, teso a valorizzare in maniera spettacolare gli eventi storici e gli aspetti miracolosi. Il film, come del resto lāintero filone religioso hollywoodiano, rischia perĆ² di incorrere in smarrimenti di senso, in unāeccessiva semplificazione o banalizzazione della figura di GesĆ¹. Anche se, come ricordava Ernesto G. Laura sullaĀ Rivista del cinematografoĀ (n. 6, giugno 1965, pp.290-293), Ā«ĆØ singolare quanto il GesĆ¹ di Max von Sydow [ā¦] assomigli al GesĆ¹ del film italiano di Pasolini: ĆØ un GesĆ¹ severo, anche se non duro, che non sorride mai, sovente triste, quasi in continuo presentimento del Golgota; [ā¦] GesĆ¹ si scioglie nel sorriso solo di fronte ai bambiniĀ». Ā
La valutazione
Dalla scheda della Commissione Nazionale Valutazione Film, redatta nel 1966, emerge la seguenteĀ valutazione pastorale: Ā«Si tratta di una versione della vita di Cristo realizzata con tono prevalentemente spettacolare che, mantenendosi fedele ad una concezione un poā oleografica e superficiale, accosta brani meno felici ad episodi di grande efficacia drammaturgica. Lāopera ĆØ comunque rimarchevole per le grandiositĆ dei mezzi impiegati e per la dignitĆ della sua realizzazione.Ā Giudizio morale: Le evidenti e volontarie arbitrarietĆ narrative che il film propone nei confronti della narrazione scritturale, non tolgono ad esso il merito dāessere un nobile e sincero omaggio alla figura di Cristo. Il film non contiene elementi negativi dal punto di vista morale, ed ĆØ pertanto visibile da tuttiā.