A Roma, oggi. Federica e Marina vivono insieme da cinque anni. Federica è stata sposata con Sergio e hanno un figlio, Bernardo, studente universitario. Federica e Marina fanno una vita di coppia del tutto regolare, scandita dai rispettivi orari di lavoro, uno studio di architetto per Federica, un’attività nel catering per Marina. Quando però per caso Federica incontro Marco, un amico di anni prima, qualcosa comincia a scricchiolare. Entrata nella fase di una personale crisi identitaria, Federica si lascia andare ad una imprevista storia d’amore con Marco. Trascorrono molte incomprensioni e passaggi difficili, le due sembrano lasciarsi ma infine Federica si presenta di nuovo a casa, chiede perdono a Marina e la loro storia riprende con maggiore convinzione.
[ads2]Valutazione Pastorale: “Ho voluto realizzare un film capace di raccontare in una storia particolare dei sentimenti universali, attraverso la chiave della commedia. Più precisamente una commedia sentimentale, che possa essere al tempo stesso brillante, delicata e coinvolgente…”. Così dice Maria Sole Tognazzi, regista qui al quarto film dopo “Passato prossimo”, 2003; “L’uomo che ama”, 2008; “Viaggio sola”, 2013. La storia d’amore tra le due protagoniste va probabilmente vista come il punto d’arrivo di atmosfere, approcci, sconfinamenti che da tempo hanno costeggiato certi rapporti femminili, che prima non era possibile esplicitare e di cui non era bello né conveniente parlare. All’imbarazzo di trattare quella unione alla luce del sole il copione dedica molti passaggi, indicandoli come i più ostici da un lato e spia di atteggiamenti retrivi dall’altro, terreno di difficoltà individuali, culturali e sociali non ancora rimosse e fonte di un vecchio bigottismo. Così tutto si risolve in un prevedibile quanto scontato elogio della “normalità”, della libera scelta, della capacità di acquisire autonomia, margini di movimento, fine di steccati anacronistici. Film ‘politico’, dice la regista, ma restando nella commedia. Tutto il contorno infatti vive in atmosfere leggere, levigate, la casa, i luoghi di lavoro, le vacanze; tanto Federica è incerta e nervosa, quanto Marina è sanguigna, diretta, pronta a ribellarsi. Eppure immagini, tono, filo conduttore restano ingabbiati in uno stile patinato e levigato e in una cifra espressiva che molto ammorbidisce e banalizza. Sembra che la scelta di due attrici fin troppo conosciute abbia un po’ penalizzato la curva dialettica del soggetto, togliendo rabbia e mordente. Insomma il risultato e deludente. Se si tratta dell’inizio di un nuovo filone della commedia italiana, c’è da augurarsi che si vada nella direzione di una maggiore aderenza di ruoli, funzioni, descrizione di situazioni. Qui sembra di essere in un contesto evanescente dal quale la vita reale è sempre assente. Per tutti questi motivi, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e segnato da non poche superficialità.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con qualche attenzione e in situazioni mirate per affrontare il tema centrale in contesti di riflessione e di messa in campo di varie opinioni.
- Genere:Commedia
- Regia: Maria Sole Tognazzi
- Interpreti: Margherita Buy (Federica Salvini), Sabrina Ferilli (Marina Baldi), Fausto Maria Sciarappa (Marco), Alessia Barela (Camilla), Domenico Diele (Bernardo), Antonio Zavattieri (Carlo), Anna Bellato (Anna), Massimiliano Gallo (Stefano), Ennio Fantastichini (Sergio).
- Nazionalità: Italia
- Distribuzione: LuckyRed Distribuzione
- Anno di uscita: 2015
- Origine: Italia (2015)
- Soggetto e scenegg.: Ivan Cotroneo, Francesca Marciano, Maria Sole Tognazzi
- Fotografia (Scope/a colori): Arnaldo Catinari
- Musiche: Gabriele Roberto
- Montagg.: Walter Fasano
- Durata: 90′
- Produzione: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Andrea Occhipinti per Indigo Film e Lucky Red con RAI Cinema.
- Giudizio: Complesso/superficialità
- Tematiche: Donna; Famiglia – genitori figli; Omosessualità.