Felice chi crede

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Una meditazione esegetica su due brani del Nuovo Testamento: il primo,
tratto dal Vangelo, è quello del celebre incontro tra Tommaso e Gesù
risorto (Giovanni 20,26-29: «Perché mi hai veduto hai creduto: beati
quelli che pur non avendo visto crederanno!»); il secondo è un passo
della Prima lettera agli Ebrei (1 Pietro 1,1-9: «Voi lo amate pur senza
averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui»).

La domanda da cui il cardinal Martini parte è: Cosa vuol dire che c’è una beatitudine per coloro che non hanno visto e credono?
Dopo aver brevemente scorso parole analoghe all’interno del Nuovo
Testamento, Martini sottolinea come due siano essenzialmente le vie
della felicità additate dal Vangelo: quello del verificare
personalmente un dato e quella del fidarsi incondizionatemente.
Gesù ha voluto che la sua manifestazione al mondo passasse sia
attraverso segni da vedere e da toccare, sia attraverso gesti di fede
da compiere.
Credere senza vedere è il prezzo della libertà. Ed è anche un ponte
verso l’eterno, quella vita in pienezza a cui tutti siamo destinati.
È la pubblicazione della conferenza-meditazione tenuta dal cardinale
all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto di Scienze
Religiose Massimiliano Kolbe, di Vallo della Lucania (Salerno).

Carlo Maria Martini, gesuita, già rettore del Pontificio
Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana a Roma, è
stato eletto da Giovanni Paolo II alla cattedra episcopale di Milano il
29 dicembre 1979 e creato cardinale nel solenne concistoro del 2
febbraio 1983. Vescovo emerito dal 2002, trascorre lunghi periodi a
Gerusalemme, dove compie «un servizio umile e silenzioso di preghiera e
di studio».

 

Titolo Felice chi crede

Autore Martini Carlo M.

Prezzo € 9,00
Dati 2007, 64 p., rilegato

Editore Paoline Editoriale Libri (collana Al pozzo di Sicàr)