Federazione Clarisse โ€“ Commento al Vangelo del 3 Settembre 2023

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ANDARE FINO IN FONDO

Dopo i tanti drammatici fuochi dellโ€™estate appena trascorsa, in questa domenica di inizio settembre รจ la liturgia a donarci un โ€œfuocoโ€ buono, quello di una Parola ardente, che ci riporta alle esigenze forti del Vangelo e alla serietร  della sequela, impedendoci di accomodare il cammino su logiche che nulla hanno a che vedere con la strada di Gesรน. La Parola ci restituisce appunto la bellezza di essere discepoli veri che, tra slanci e cadute, sono chiamati a imparare il pensiero di Cristo, i suoi criteri, il suo modo di vivere e di amare.

รˆ proprio dentro questo percorso verso un discepolato sempre piรน autentico e maturo che la liturgia ci ripropone oggi la figura di Pietro: domenica scorsa lo avevamo visto istituito come Roccia della chiesa, proclamato da Gesรน โ€œbeatoโ€ per aver accolto la rivelazione del Padre (cf Mt 16,17-19); oggi lo ritroviamo veemente oppositore di quanto Gesรน sta annunciando, fino al punto di correggerlo, fino al punto di essere lui, un discepolo!, ad indicare al Maestro quale sia modo giusto di essere Messia.

Lโ€™obiezione di Pietro dinanzi allo scenario cupo della sofferenza e della morte che Gesรน sta prospettando รจ piรน che comprensibile, non ce ne stupiamo; del resto, Gesรน stesso nel Getsemani proverร  rifiuto e ripugnanza per ciรฒ che lo attendeva e pregherร  il Padre affinchรฉ allontani da lui il calice di quella drammatica fine (cf. Mt 26,36-46). Il patire, perรฒ, non รจ il contenuto principale delle parole di Gesรน! Nonostante quanto una distorta catechesi ha trasmesso, Gesรน non รจ venuto nel mondo per soffrire, nรฉ per proclamare un Dio che ama la croce e la manda ai suoi figli; tantomeno i discepoli devono cercare una croce da portare a tutti i costi.

La sofferenza รจ da evitare, se possibile, ma lโ€™amore e il dono di sรฉ sono invece da vivere fino in fondo, fino alla fine. รˆ questa la โ€œnecessitร โ€ che Gesรน afferma (โ€œcominciรฒ a spiegare che doveva andare a Gerusalemme e soffrire moltoโ€ฆโ€ Mt 16,21), come unโ€™obbedienza filiale alla volontร  salvifica del Padre. Ed รจ proprio questa la missione a cui Gesรน non puรฒ rinunciare: andare fino in fondo nel manifestare il vero volto di un Dio che รจ amore, di un Dio disarmato e mite, di un Dio che accetta di essere colpito piuttosto che colpire, e che non usa il potere per affermarsi. Per annunciare questo volto di Dio, Gesรน non indietreggerร  dinanzi allโ€™opposizione di anziani, capi dei sacerdoti e scribi, disposto a esporsi, a prendere la croce, a perdere la vita.

Quello che Gesรน chiede ai suoi discepoli non รจ altro che mantenere la posizione giusta, dietro lui e non davanti! Gesรน chiede di camminare, condividendo la sua stessa passione e fermezza โ€œnellโ€™andare fino in fondoโ€, coinvolgendosi nel suo movimento di dono, pronti, come lui, a perdere la vita. Questo significa rinnegare se stessi, cioรจ smettere di pensare solo a se stessi, preoccupati di sรฉ e del proprio benessere, senza (o addirittura contro) gli altri. โ€œPerdereโ€ cosรฌ la vita porterร , come รจ stato per Gesรน, a ritrovarla, a riceverla, gloriosa e indistruttibile, dalle mani del Padre.

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Sr Enrica Serena โ€“ Monastero santa Chiara โ€“ Milano

Fonte

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