Federazione Clarisse – Commento al Vangelo del 3 Aprile 2022

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“Gesù e la donna peccatrice “

E’ una scena inusuale quella che incontriamo oggi nel Vangelo di Giovanni. In questo brano c’è l’aspetto fondamentale del messaggio di Gesù che è il perdono. Gesù non disprezzava la legge ma ci dice solo dov’è il male. Prendere coscienza del male è importante perché non si deve misconoscerlo…A volte si pensa che il perdono lo riceviamo perché siamo pentiti e invece Dio è sempre rivolto verso di noi e si fa carico della nostra colpa.

La lapidazione allora era la forma più severa di giustizia che eliminava non solo il male ma la persona stessa! Si pensava che eliminando il peccatore anche il male diminuisca e invece è il contrario!!!

Il gesto di Gesù che scrive è altamente profetico…non si lascia travolgere dalla violenza e invita a spostare l’asse, guardando in noi stessi e non sempre la pagliuzza del fratello che è accanto a noi!

Gesù vuole richiamare anche tutti noi a non cadere nel giustizialismo, lasciandoci subito travolgere dalle facili notizie “drogate” di oggi che sono accessibili incessantemente in tempo reale!!!

La legge certo non si può negare ma dobbiamo applicarla a noi stessi innanzitutto.

Gli anziani al tempo di Gesù avevano il potere del giudizio ma scoprono di essere anche loro mancanti! La donna invece, senza difendersi fa esperienza di Dio che è più grande della nostra stessa coscienza e ci fa nuovi! Uno diventa giusto quando fa esperienza di essere amato così. Si diventa allora l’uomo nuovo! E chi si sente amato, compie la legge e vive nella giustizia di Dio, quella vera che non condanna ma salva! Il perdono è davvero il centro del messaggio cristiano, l’unico che può disinnescare ogni forma di violenza inconscia che si nasconde in ciascuno di noi, perché non si vuole accettare la propria zona d’ombra che è invece la vera possibilità per uscire da quel delirio di onnipotenza (P. Sequeri), che pervade oggi più che mai la nostra società!

Dice bene Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti: << Occorre riconoscere nella propria vita che quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella… quel male non perdonato è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perché non divampi in un incendio >> (n. 243).

Sr. Maria Francesca

Monastero S. Chiara Roasio FONTE

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