Questione di sguardo. Questione di gusto.
Uno sguardo che parte da noi, uno sguardo su noi a partire da quello di Dio. Uno sguardo che fa chiarezza sulle travi si, ma anche sul dono che siamo se ci lasciamo guardare e se abbiamo il desiderio e il coraggio di lasciar andare: quando senti questo sguardo, davvero anche il tuo si purifica, si pulisce, si illumina. Non cโรจ chiesto di non vedere, ma di vedere meglio.
Quella trave che ci oscura lโaltro e non ci permette di incontrarlo, รจ il primo inciampo che troviamo nellโincontrare noi stessi: un corpo estraneo che ci infastidisce portandoci fuori di noi, in una farsa che ci deruba della veritร . Sciupa le parole importanti che sono fatte per avvicinare, avviare processi, scrivere storie belle: fratello, sorella.
Lo sguardo ricevuto diventa sguardo donato e lโaltro. ร possibile cosรฌ costruire relazioni di fiducia che consentono di guardarci, di farci da specchio e di aiutarci, tra travi e pagliuzze, per vedere meglio, per vedere il meglio. E come volete che facciano a voi, fate anche a loro. Sarร piรน semplice cosรฌ riconoscere i maestri che, anche oggi, ci vengono donati, quelli che aiutano ad individuare la via, ad incontrare il Maestro.
E sarร un raccolto di frutti buoni, lร dove ci pareva improbabile riconoscerli, offuscati dallโingombro del cuore che limitava lo sguardo. E sarร un tesoro senza fine, lร dove, finalmente, dalla roccia del cuore zampilla unโacqua buona, fresca, dissetante per tutti. Questione di cuore.
Sorelle di Porto Maurizio (IM)ย – FONTE
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