โAscoltate oggi la voce del Signore, non indurite il vostro cuoreโ. Inizia cosรฌ la nostra preghiera durante il tempo di Quaresima, con questo invito allโascolto OGGI. ร oggi il tempo della salvezza. Questo รจ il mistero che ci fa gustare la liturgia di questa domenica, nella quale vengono presentati a Gesรน due fatti di cronaca.
I suoi interlocutori implicitamente si domandano quale sia il nesso tra quanto accaduto e il peccato. Gesรน li aiuta a leggere piรน in profonditร . Se noi forse oggi, quando leggiamo dei fatti di cronaca, non ci poniamo il problema del peccato, certamente prendiamo distanza da quanto avvenuto e una parte di noi pensa che se siamo preservati รจ perchรฉ Dio รจ dalla nostra parte. Ma non รจ cosรฌ, domani potrebbe accadere anche a noi.
Gesรน ci riporta al fatto che il problema vero non sta nel morire ma nel scegliere di vivere! Il rischio piรน grande รจ quello di vivere da morti, cioรจ di lasciare che il peccato ci tolga la vita oggi. Francesco dโAssisi ce lo ricorda nel Cantico delle Creature:ย โBeati quelli che trovarร ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no โl farrร maleโ. Quello che accade allora diventa un monito a prendere sul serio la conversione, il ritorno a Dio, perchรฉ รจ solo in questo oggi che noi possiamo scegliere, perchรฉ non ci accada che la vita ci venga strappata prima di averla consegnata.
La parabola del fico che Gesรน racconta sembra quasi essere in contrapposizione con quanto appena detto. Se prima richiama a unโurgenza, qui lโaccento รจ posto sul tempo dilazionato, cโรจ ancora un tempo. Come tenere insieme questi due aspetti?
In realtร credo ci siano due prospettive, quelle dellโessere umano e quella di Dio. Lโessere umano รจ chiamato a rispondere oggi allโappello del Signore, perchรฉ solo lโoggi gli appartiene. Dal punto di vista di Dio viene sottolineata la pazienza e la cura. Per noi la conversione รจ possibile non grazie a nostri soli sforzi ma nellโ accoglienza della cura di Dio, del suo amore pronto a dare la vita per noi perchรฉ noi possiamo vivere. Quel concime รจ la vita stessa di Dio, รจ la vita di Gesรน consegnata a noi.
- Pubblicitร -
Allora la conversione รจ un fare spazio alla vita di Dio in noi, anche quando tutto ci dice che per noi รจ finita, anche quando ci sembra ormai impossibile poter cambiare, la nostra vita di fede ci appare sterile e le nostre comunitร sembrano estinguersi. Eppure รจ proprio di questo fico sterile che il Signore si prende cura. Possiamo associare questa immagine a quella del roveto ardente che troviamo nella prima lettura di oggi.
Qualcosa di secco, in apparenza morto, viene visitato da Dio. Quel roveto secco รจ lโimmagine del popolo, delle sue sofferenze che non sembrano avere risposta, imprigionato in una schiavitรน che sembra non aver fine. Il Signore sceglie di visitare il suo popolo e in Gesรน per noi questa visita รจ sempre possibile, รจ oggi. Si tratta allora di imparare a gridare, di non arrendersi di fronte alle sconfitte del peccato e del male. Il grido รจ lโespressione dellโuomo che si abbandona a Dio. Oggi ci รจ data la possibilitร di non cedere alla voce del tentatore che ci offre unโillusione di salvezza e di aprire il cuore allโamore paziente e misericordioso di Dio, che si prende cura della nostra vita.
Sorelle Clarisse di Bergamo
ย Sr. Chiara Emanuela – Monastero di Bra (CN) – Fonte
Photo by Dan Meyers on Unsplash