Il commento al Vangelo del 22 dicembre 2019 è curato dalle sorelle del sito Federazione Clarisse.
1. Lettura e comprensione della Parola
Contesto
La relazione tra Giuseppe e Maria era una unione stabile, al punto che se avessero avuto un figlio, sarebbe stato considerato come legittimo e la promessa matrimoniale solo si poteva rompere con un documento di divorzio.
Giuseppe, al sapere che Maria era incinta senza che lui non avesse nulla a che vedere, decide di lasciarla. Non fará uno scandalo, perché crede che Maria non abbia nessuna colpa in questo fatto, però il sogno della sua vita é andato in frantumi. La storia della nostra salvezza comincia con un atto di sfiducia e un sogno ormai impossibile.
L´annuncio dell´angelo fa capire a Giuseppe che tanto lui come lei sono parte di qualcosa di più grande del loro amore umano: sono parte della storia di amore di Dio per noi.
In Luca l´angelo si incontra con Maria; qui, invece, si manifesta in sogno a Giuseppe. Matteo, che scrive a una comunità composta in maggior parte da ebrei, preferisce l´annuncio a un uomo e non a una donna. In ogni caso il contenuto dell´annuncio é uguale: Maria darà a luce un figlio per opera dello Spirito Santo. E questo é il fatto importante.
La figura di Giuseppe é molto importante in questo racconto. L´angelo lo chiama figlio di Davide (1,20). Lui darà il nome al bambino e in questo modo lo riceverà come figlio. Anticamente un bambino passava a formar parte della discendenza paterna, quando era riconosciuto o adottato, attraverso l´imposizione del nome da parte del padre. Gesù entra nella discendenza di Davide, grazie all´atteggiamento obbediente di Giuseppe.
2. Meditazione
18 Prima di vivere insieme
Il matrimonio ebreo si celebrava in due tappe: il contratto e la coabitazione. Tra l´una e l´altra c´era un intervallo, che poteva durare anche un anno. Il contratto si poteva realizzare fin da quando la giovane aveva dodici anni; l´intervallo dava così tempo alla maturazione fisica e psicologica della sposa. Maria é già unita a Giuseppe con il contratto, ma non vivono ancora insieme. La fedeltà, che deve la sposa a suo marito, é la stessa di persone che convivono, di modo che l´infedeltà é considerata un adulterio. Maria appare incinta prima di convivere con Giuseppe, suo promesso sposo. Secondo la legge di Mosè questa situazione meritava la pena di morte (Dt 22,20). Per evitare una interpretazione falsa dei fatti, Matteo aiuta il lettore a vedere l´altro aspetto della gravidanza di Maria: “Concepì per opera dello Spirito Santo”. Lo «Spirito Santo» é la forza vitale di Dio, che fa concepire Maria. Il Padre di Gesù é, perciò, Dio stesso. Il suo concepimento e nascita non sono casuali, si realizzano per volontà e opera di Dio.
19 Decise di separarsi da lei
Giuseppe é un uomo giusto e retto. Voleva compiere con la Legge, che lo obbligava a ripudiare Maria, colpevole di adulterio; ma l´amore per lei non gli permetteva di diffamarla. Per questo decise di ripudiarla in modo discreto, senza esporla alla vergogna pubblica.
Non la denuncia, preferisce rispettare un mistero, che non comprende, e decide di lasciare María in segreto. La profonda giustizia di Giuseppe salva la vita tanto di Maria come di Gesù.
20-21 Darà a luce un figlio
Il titolo di «figlio di Davide» dato a Giuseppe, indica che il diritto alla regalità viene a Gesù attraverso la linea di lui (cf 12,23; 20, 30).
“L´angelo del Signore” sempre appare a Giuseppe in sogno; con questo l´evangelista non vuole rimarcare troppo la realtà delle apparizioni.
Il bambino sarà realmente figlio di Maria. Se Giuseppe gli pone il nome é perché agisce come padre legale. Il nome si dava nella cerimonia della circoncisione, che introduceva il bambino nel popolo dell´alleanza.
Il significato del nome si spiega con la missione del bambino: Gesù significa “Dio salva” già che lui salverà il “suo popolo”, che appartiene a Dio. La salvezza non viene mai dalle cose che noi facciamo per Dio, ma da quelle che Dio fa per noi. Gesù occupa il posto di Dio nel popolo. Salva non dal giogo dei nemici o dal potere straniero, ma dai «peccati», cioè, da un passato di ingiustizia. «Salvare» significa far passare da uno stato di male e di pericolo ad un altro di bene e di sicurezza: il male e il pericolo del popolo consistono nei «suoi peccati», nell´ingiustizia della società, alla quale tutti contribuiscono.
22-23 Ciò che aveva annunciato per mezzo del profeta
L´evangelista commenta il fatto e lo considera come la realizzazione di una profezia di Isaia 7, 14. La nascita di Gesù é, sì, punto di partenza nella storia ma é, allo stesso tempo, punto di arrivo di un lungo cammino già annunciato. Con il nome Emmanuele, “Dio con noi” o, meglio, «tra noi», si dà la chiave di interpretazione della persona e dell´opera di Gesù. Non é un semplice inviato divino come altri della tradizione ebrea. Rappresenta una novità radicale. Colui che nasce senza un padre umano, senza un modello umano a cui riferirsi, può essere, e di fatto é, la presenza di Dio sulla terra, e per questo sarà il salvatore. Gesù é la prova che Dio continua a stare con noi.
24 Ricevette la sua sposa
La grande storia della Salvezza si é scritta con piccole, particolari e personali storie. Giuseppe rispetta quello che non comprende e protegge la vita che é nata in Maria, senza la sua collaborazione. L´amore si manifesta quando una persona é capace di sacrificare i propri punti di vista, i propri progetti o ambizioni per accettare una scelta o opzione diversa.
Il destino di un uomo non é di essere felice o infelice, ricco o povero, produttivo o ozioso, intelligente o stupido, allegro o triste; é di accettare ogni sfida e ogni opportunità che la vita offre, per viverla con pienezza.
Come discendente di Davide, Giuseppe immette Gesù tanto nella linea del grande re come in quella di Abramo. Così lo afferma il finale della genealogia di Matteo: Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale é nato Gesù, chiamato Cristo” (Mt 1,16). Accettare di fare da sposo e da padre corona il ciclo delle fedeltà umane, sulle quali si incarna l´iniziativa salvatrice e amorosa di Dio.
Per la fede, che si appoggia nella parola di Dio, quella fede, che si fida di quello che Dio ha detto, e che crede che Dio non smette mai di compiere quello che ha promesso, Giuseppe é capace di camminare nel cammino del Signore. Anche se a tentoni e, a volte, nell´oscurità.
3. Comunicazione e risposta
- Come giudichi l´atteggiamento di Giuseppe verso Maria, nel momento del dubbio? Come avrà vissuto umanamente quei momenti?
- Il nome significa una missione. Qual é il mio nome? Che missione può nascondere il mio nome?
- Come ci impegna concretamente questa lettura del Vangelo di Matteo?
Testo riadattato dalla Lectio presente nel sito
A cura di Padre Gianfranco Testa, missionario della Consolata – Torino