Federazione Clarisse – Commento al Vangelo del 13 Agosto 2023

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Nel Vangelo odierno sono molte le immagini che suggeriscono una riflessione e un ascolto non superficiale. Gesรน ha appena compiuto un segno evidente della sua divinitร  e sa che questo puรฒ essere interpretato in modo distorto, attraverso scorciatoie di comodo, come una possibile e facile soluzione dei nostri problemi. Quello che Gesรน vuole comunicarci รจ dunque qualcosa che ci aiuti a leggere correttamente la sua presenza e la sua opera.

Lโ€™invito a un nuovo โ€œapprodoโ€ (Lโ€™altra riva) ci dice che il segno non รจ punto di arrivo ma di partenza per un cammino di incontro autentico con il Signore della vita. Anche Gesรน si prende un tempo di solitudine e preghiera, come per ascoltare quale sia la via da percorrere dopo questo โ€œsuccessoโ€ con le folle. Ci sono poi diversi elementi della natura che costituiscono il contesto in cui un nuovo segno sta per essere posto: la solitudine (di Gesรน sul monte e dei discepoli senza Gesรน nel mare), la sera e il buio, le acque e il vento contrario.

Gesรน camminando sulle acque si rivela Signore di tutte queste potenze avverse capace, in ogni situazione, di โ€œcamminare verso i suoi discepoliโ€ e anche desideroso di farlo. Abbiamo da poco celebrato la festa di santa Chiara e la sua vita ci dice che ha sempre creduto e sperimentato che il Signore, anche nelle avversitร  รจ stato per lei e le sorelle โ€œDio vicinoโ€, fino ad affermare sul letto di morte โ€œVaโ€™ sicura e in pace anima mia benedetta perchรฉ avrai buona scorta nel viaggio, perchรฉ Colui che ti creรฒ, anche ti santificรฒ โ€ฆ e sempre ti ha guardata come una madre il figlio suo piccolino che amaโ€. Questa certezza puรฒ essere un grande aiuto nelle ineliminabili avversitร  della vita e viene, come vedremo nel resto del testo, solo dalla fede.

Prima di incontrare la fede e lโ€™incredulitร  di Pietro, come di ciascuno di noi, vediamo che lโ€™atteggiamento dei discepoli, ancora determinati dalla natura, รจ quello di salvare se stessi e quindi della paura: paura del mare, del vento e di questo โ€œfantasmaโ€ che viene verso di loroโ€ฆ

Questo ci suggerisce che dobbiamo fare i conti con la paura e che la paura ci impedisce di vedere e valutare chiaramente le situazioni; infatti il loro desiderio รจ la salvezza, ma rischiano di temere proprio Colui che la vuole e la puรฒ donare loro. โ€œCoraggio, sono io, non abbiate paura!โ€ le parole di Gesรน arrivano a โ€œcurareโ€ la nostra paura.

Prima lโ€™incoraggiamento, poi la rivelazione (io Sono) e quindi lโ€™invito alla speranza e alla fiducia. Come sempre la Parola compie ciรฒ che dice, in particolare e in modo paradigmatico nel cuore di Pietro: egli passa dalla paura alla fiducia e vuole mostrarla con un atto di sfida al vento e al mare: Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque โ€ฆ

Quello che accade ci indica con chiarezza che anche la fede ha sempre bisogno di purificazione: qui Pietro ha fede infatti riesce a camminare sulle acque, ma la sua fede ha un orizzonte molto piccolo e viene meno molto in fretta (come il seme che cresce tra i cespugli) lasciando spazio al dubitare. Cโ€™รจ un modo di dubitare che apre alla ricerca e alla scoperta del volto di Dio, ma anche un altro che mette in forse la Sua affidabilitร  e fedeltร , รจ quello alla radice del peccato originale e per questo fa subito affondare Pietro, perchรฉ impedisce, recide, la relazione con Dio.

La salvezza non รจ impedita da questa mancanza di fede ma solo โ€œritardataโ€, infatti possiamo sempre โ€“ in ogni distanza e perdizione- gridare: Signore, salvami! Sperimentando la sua disponibilitร  a prenderci di nuovo per mano. Eโ€™ in questa relazione di fiducia e consegna che possiamo raggiungere sempre nuove โ€œriveโ€, attraversando la tempesta e sperimentando che Egli รจ davvero, oggi e sempre, il Figlio di Dio.

sr.Cristiana

Monastero di Leivi

Fonte

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