Vi siete accorti che negli ultimi giorni stanno cambiando diverse cose attorno a noi? Case, strade e negozi iniziano ad essere addobbati con decorazioni natalizie, la radio inizia a trasmettere qualche canzone natalizia, e le pubblicità in TV si stanno riempiendo di prodotti natalizi, magari qualcuno di voi ha già allestito anche l’albero di Natale in casa. Tutti segni che ci fanno capire una cosa… Sta per arrivare il Natale!!!
Se ci pensate bene però, 2000 anni fa, quando Gesù venne a nascere dentro una mangiatoia, non ci furono segni così evidenti che annunciavano la sua venuta. Non c’era nessuna pubblicità alla radio o alla TV che diceva “Sta per arrivare! Il Salvatore sta per nascere nella stalla accanto!” Ok avete ragione, 2000 anni fa non esistevano né la TV né la radio. Ma un angelo del Signore annunciò la nascita ai pastori. Così, quando Gesù nacque molti restarono sorpresi, mentre altri si ricordarono che alcuni grandi profeti avevano parlato del Messia che sarebbe venuto a liberare Israele, molti lo stavano aspettando, ma nessuno sapeva quando e dove sarebbe nato. Ora invece tutti sapevano che questo bambino nato in una stalla era il compimento della promessa di Dio.
Con questa domenica entriamo in un tempo speciale: il tempo di Avvento.
Che significa? A che cosa serve? Avvento significa “venuta, arrivo” ed è subito chiaro di chi aspettiamo l’arrivo, la venuta: del Signore Gesù!
Anche in Chiesa un po’ di cose sono diverse. Il sacerdote non indossa più un abito verde, ma viola, un colore che significa “attenzione, attesa, preparazione”; e nella messa di oggi non abbiamo più proclamato il Gloria. Infatti ci stiamo preparando ad una festa grandissima, quella della Nascita di Gesù. Quando ci si prepara per una festa siamo felici e iniziamo a contare i giorni! Quando stavate per nascere vostra mamma e vostro papà contavano quotidianamente i giorni: mancano quattro mesi e mezzo, mancano due mesi, mancano pochi giorni. Vivevano aspettando la vostra nascita. Mamma doveva mettersi dei vestiti più grandi del solito per fare posto al pancione che cresceva e intanto preparava per voi dei bei vestitini. Poi finalmente arrivò il giorno della vostra nascita! Quanta gioia e quanti cambiamenti in casa!
Così anche noi, proprio come le persone 2000 anni fa, durante l’Avvento vogliamo prepararci ad una nascita, quella di Gesù in mezzo a noi. Per questo il giorno di Natale facciamo festa e sappiamo che quando lui verrà, sarà uno dei momenti più belli dell’anno. Nell’Avvento dunque ci si prepara. Non solo a ricordare la venuta di Gesù a Betlemme, ma anche un’altra, quella che avverrà alla fine del tempo. Doppia attesa, doppia festa!
Nel vangelo di oggi Gesù ci parla proprio della sua ultima venuta, ci dice che sarà indicata da segni grandiosi, come se fossero giganteschi addobbi. Così grandi che saranno posti nel cielo e nella terra e saranno tanto spettacolari da far paura. Poi ci sarà Lui, il Signore, che verrà su una nube con potenza e gloria. Altro che effetti speciali del cinema, questo sarà un grande spettacolo e finalmente Gesù tornerà e tutti si presenteranno davanti a Lui. Tutte le genti, di tutte le nazioni conosceranno chi veramente è Gesù. E aggiunge un altro importante elemento: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo perché la vostra liberazione è vicina”. Chi è seduto mostra di essere stanco e rassegnato, chi ha il capo abbassato mostra di essere sottomesso e senza speranza. Gesù dice: No! Risollevatevi e alzate il capo, proprio come i risorti, proprio come coloro che sono vivi, perché sto arrivando.
Ma per vivere questa gioia dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento.
Ecco perché Gesù usa degli avvertimenti: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano!” La parola appesantirsi indica il contrario di essere pronti. Chi si è appesantito mangiando tanto, per esempio, non può essere pronto a fare una gara di corsa o una bella partita. Cosi dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita, sono tutte parole che indicano che facendo cose sbagliate ci si può dimenticare di Gesù!
L’Impegno
State attenti, siate vigilanti, ci dice Gesù. Non è la vigilanza di chi ha paura di qualcosa o di qualcuno, ma è la vigilanza gioiosa di chi sta aspettando un amico o una persona cara e quindi è vigile al punto tale che ogni tanto si affaccia per vedere se arriva.
Gesù è nostro amico e vuole essere accolto come tale: dobbiamo diventare amici suoi. Per fare questo si deve usare lo stesso modo con cui si diventa amici degli altri ragazzi. Ci si parla, ci si frequenta, magari si studia insieme, si fanno le ricerche scolastiche insieme, si gioca, ci si diverte e così, poco alla volta, nasce un’amicizia che può durare tutta la vita.
La stessa cosa con Gesù: Lui è il nostro amico, l’amico più importante.
Cerchiamo di parlare con lui, di ascoltare la sua Parola, di stare con lui, di rivolgergli un pensiero durante la giornata, di ringraziarlo quando siamo contenti, di chiedergli di starci vicino quando siamo un po’ stanchi o scoraggiati…
Oggi allora, mentre accendiamo la candela della Speranza nella nostra corona dell’Avvento. proponiamoci di crescere nell’amicizia con Gesù, giorno dopo giorno! Ci accorgeremo che la sua presenza nella nostra vita ci darà grande gioia.
Buona domenica, e buon inizio di Avvento!
Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane