Il Gigante Invisibile
Ma chi è questo gigante invisibile?
Innanzitutto dobbiamo sgombrare il campo da ogni malinteso: lo Spirito Santo non è una cosa; lo Spirito Santo è una persona, la terza persona della Santissima Trinità.
Non serve entrare in dissertazioni teologiche, ma solo ricordare le basi del nostro credo cristiano.
La santissima Trinità è formata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.
Il Padre è colui che genera proprio in quanto padre. Qualunque cosa il Padre fa con noi, ebbene lì Lui sta generando, perché ama ognuno di un amore immenso.
Il Figlio è colui che è generato dal Padre, colui che risponde all’amore del Padre.
Lo Spirito, è la relazione d’amore che c’è fra il Padre e il Figlio, è il cuore di Dio, il cuore del Padre e il cuore del Figlio, ed essendo relazione è di conseguenza persona.
Se vogliamo definire, capire una persona, dobbiamo conoscere la sua storia, capire come si comporta, entrare in relazione con lui o con lei e sperimentare che quella persona è tale perché agisce, perché fa delle cose.
La prima volta che lo Spirito Santo appare in azione è all’origine della vita, nel momento della creazione, quando il Padre genera la vita per mezzo del Figlio.
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”. (Gen 1, 1-2)
Il termine “aleggiava” in ebraico indica “covava”, lo Spirito Santo covava le acque, covava la vita. Ecco allora come lo Spirito Santo è Signore e da la vita, ma la vita che viene dallo Spirito, non è semplicemente la vita biologica, ma qualcosa di ben più grande. La vita che lo Spirito sa generare in noi è la vita di Dio che ci fa figli.
Infatti Gesù viene generato nel ventre della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, che la prepara perché Dio generi in lei suo Figlio, vero Dio e vero uomo.
Il Paraclito
Giovanni al capitolo 14 ci mostra Gesù, a tavola con gli apostoli, in quella che fu la sua lunga ultima notte, mentre presenta ai dodici lo Spirito Santo. “Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. (Gv. 14, 25-26)
Gesù chiama lo Spirito Santo, il Paraclito, una parola greca che ha il suo corrispondente in Latino in Advocatus e che significa “chiamato vicino”. Questa espressione richiama una situazione tipica della giurisprudenza ebraica del tempo quando, come successe a Gesù, durante i processi l’imputato era chiamato a difendersi da solo, a parlare in sua difesa. I più ricchi però avevano la possibilità di chiamare appunto un Advocatus, il quale però aveva un ruolo particolare: non poteva parlare per conto dell’imputato, ma solo suggerirgli all’orecchio le cose da dire a sua difesa.
Gesù ci dice che lo Spirito Santo è il Paraclito, colui che ti sta accanto, ti suggerisce cosa dire, cosa fare, ma non parla e non agisce al posto tuo, non ti spersonalizza, nel suo immenso amore ti lascia libero di decidere se accogliere o meno la sua parola, il suo suggerimento, ti lascia libero di sbagliare, libero di accogliere altri suggerimenti.
San Bernardo dice che in noi parlano il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, l’Angelo Custode, il mondo, la carne e il demonio, lo spirito di menzogna, colui che ci offre consigli sbagliati, che ci abbaglia con le sue suggestioni. Sta a noi riconoscerle, sta a noi aprirci alla forza e al linguaggio dello Spirito, pregandolo ed invocandolo, per accoglierlo e lasciarci guidare.
L’Insegnante
Il Signore disse anche “lui vi insegnerà ogni cosa”.
Un buon padre non fa le cose al posto del figlio, ma gli insegna a farle, e a farle bene.
Sì, ma cosa ci insegna lo Spirito Santo? “Ogni cosa”.
Pensate per un attimo di tornare a scuola e di vedervi arrivare davanti un professore nuovo che si siede alla cattedra e si presenta.
“Buongiorno, sono il nuovo insegnante”. E voi: “Buongiorno, che materia insegna?” E lui: “Ogni cosa. Vi insegno a parlare, a contare, a mangiare a camminare, che direzione prendere, a che velocità andare, con chi camminare… vi insegno ogni cosa”.
Ma un insegnante ha bisogno di alunni, di discepoli, e per essere discepoli dobbiamo riconoscere di avere bisogno di imparare. Dobbiamo essere umili, pronti ad imparare. Chi crede di avere già capito tutto, di non avere bisogno di imparare, non riceve lo Spirito Santo.
La memoria
Gesù concluse poi dicendo agli apostoli, “lui vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.
Lo Spirito Santo agisce anche sulla nostra memoria, ci aiuta a ricordare secondo Cristo e non secondo la nostra lettura del nostro passato.
La memoria ci disegna, ci da identità, noi siamo la nostra memoria, se domani mattina ci svegliassimo senza ricordare più nulla, non saremmo più noi. I nostri ricordi ci configurano, ci delimitano, ma troppo spesso diventano l’origine dei nostri problemi, ci limitano.
Noi abbiamo la possibilità di leggere la nostra storia attraverso due letture, una carnale, psicologica che a volte ci spinge al disprezzo di noi stessi, e una spirituale, che ci aiuta a rileggere gli eventi, i nostri errori, le tragedie, illuminandoli con la luce della misericordia e della tenerezza, nella consapevolezza che Dio ha fatto grandi cose nella nostra vita anche attraverso i nostri dolori.
Gesù risorto portava ancora nel suo corpo i segni della crocifissione, la memoria delle piaghe, il segno visibile del suo amore di Figlio donato al Padre perché attraverso quei dolori e quelle sofferenze potesse redimere e salvare l’umanità, che poi se ci pensiamo bene siamo noi, sei tu, sono io.
Prepariamoci dunque con umiltà alla Pentecoste, preghiamo ed invochiamo lo Spirito Santo perché ci accompagni sempre, ci stia sempre accanto nei momenti in cui abbiamo bisogno di consiglio, di consolazione, di forza e perché purifichi la nostra memoria.
Nei prossimi giorni andremo a vedere insieme l’azione dello Spirito Santo sulla coppia e proveremo a conoscere un po’ di più i suoi magnifici doni.
Buona Pentecoste.
Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane