Famiglia, Sogno di Dio – Commento al Vangelo per bambini/ragazzi di domenica 17 Gennaio 2021

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Vi hanno mai invitato ad aiutare qualcuno ad organizzare una festa? Una festa di compleanno, una festa in parrocchia, o magari le feste di Natale in casa… Certo quest’anno ne abbiamo fatte davvero poche di feste, ma non preoccupatevi perché torneremo a farne tante…

Insomma, quando si organizza una festa ci sono tante cose da fare, ma si lavora con gioia, insieme ad altre persone. Ci si dividono i compiti. C’è chi pensa al cibo, chi alla musica, chi agli addobbi, e poi c’è la lista degli invitati. Ognuno fa la sua parte e dà il meglio di sé stesso in modo che la festa sia bellissima.

I preparativi possono durare anche diversi giorni e fra le persone che lavorano insieme si crea un senso di comunità, abbiamo tutti lo stesso obiettivo: creare qualcosa di bello che renda felici gli invitati.

Il Vangelo di oggi, con questo racconto, ci aiuta a capire come proprio grazie all’invito si è formato il gruppo dei primi discepoli di Gesù. L’evangelista Giovanni, infatti, ci offre alcune informazioni preziose, che di solito gli altri vangeli non riportano.

Giovanni è uno dei primissimi a seguire Gesù, pertanto non ci racconta qualcosa per sentito dire, ma è la sua esperienza, quello che è capitato a lui. In questo caso a lui, e al suo amico Andrea.

Cominciamo dall’inizio, allora. Giovanni ed Andrea, erano seguaci del Battista.

Erano andati più volte sulle rive del Giordano per ascoltarlo e probabilmente avevano anche ricevuto il Battesimo.

Giovanni e Andrea credono profondamente alle parole del Battista, e sanno che il tempo del Messia è ormai vicino. Desiderano incontrarlo, vederlo. Un po’ come succede a voi con il vostro idolo… ne sentite parlare, lo vedete in Tv, ma dentro di voi c’è un grande desiderio di vederlo, di incontrarlo davvero.

Ed ecco che un giorno proprio mentre i due giovani amici erano con Giovanni Battista, Gesù passa davanti a loro e il Battista, con voce sicura, lo indica a quelli che sono con lui: “Ecco l’agnello di Dio!”

Lo hanno finalmente trovato e Giovanni li invita a seguirlo e loro si incamminano dietro a Gesù immediatamente, senza dire nulla.

Gesù si volta, perché si accorge che lo stanno seguendo, e chiede loro: “Che cosa cercate?”

Presi dall’emozione, ma anche dal desiderio di stare insieme a lui, rispondono con un’altra domanda: “Maestro… dove abiti? Dov’è la tua casa?”

Già, sapere dove abita il nostro idolo ci permetterebbe di passarci davanti quando vogliamo, dandoci la possibilità di incontrarlo più spesso. Ma Gesù invece di dare loro un semplice indirizzo, li invitò a casa sua: “Venite e vedrete.”

Andrea e Giovanni non se lo fecero ripetere e rimasero con lui per tutto il resto del giorno.

Avete fatto caso alle parole precise che usa l’evangelista Giovanni a questo punto?

Giovanni scrive che erano più o meno le quattro del pomeriggio. Sembra un piccolo dettaglio, ma in realtà è molto importante!

Pensate che quando l’evangelista Giovanni incontra Gesù è poco più di un ragazzo, mentre quando scrive il brano del Vangelo è ormai un uomo molto vecchio! Sono passati tanti anni, ma quel suo primo incontro con Gesù è così importante, per lui, così prezioso, così stupendo, che ricorda ogni particolare, persino che ora era quando per la prima volta ha parlato con Gesù!

E tu ricordi la prima volta che hai parlato con Gesù? La prima volta che lo hai incontrato nella confessione, nel sacramento dell’eucarestia, la prima volta che nel silenzio della tua cameretta ti sei rivolto a lui nella preghiera?

Andrea era così felice per quell’incontro, che non poteva tenerselo per sé, e corse da suo fratello, corse da Simone… “Abbiamo trovato il Messia” gli disse… e quasi lo tirò per la tunica trascinandolo da Gesù… Un po’ quello che facciamo anche noi quando c’è qualcosa che ci appassiona e vogliamo a tutti i costi condividerlo con i nostri genitori o con i nostri fratelli e sorelle. Devono abbandonare tutto quello che stanno facendo e seguirci… ora…

Così fa Simone e si ritrova davanti a Gesù che lo guarda in viso e lo accoglie come uno dei suoi discepoli dandogli un nickname: Pietro.

Già, Gesù fa con Simone proprio come fate voi quando giocate alla playstation, gli dà un nickname che esprime un suo carisma, un aspetto importante del suo carattere: Simone diventa Pietro, la roccia.

L’Impegno

Vedete come è importante condividere le cose belle, la felicità. Il Battista invitò Giovanni ed Andrea a seguire il Signore. Gesù li invitò a casa sua “Venite e vedrete”, ha detto. Quando Andrea poi scoprì chi Gesù era veramente, corse ad invitare suo fratello. E Simone detto Pietro invitò qualcun altro, e così via. Così sono cresciute le prime comunità cristiane.

I discepoli hanno lavorato insieme, hanno pregato insieme e si sono divertiti con gioia, con entusiasmo, proprio come quando si organizza una festa. Sono stati invitati per primi, ma non hanno voluto tenere quella gioia per sé stessi. Hanno continuato ad invitare altre persone. Ispirati da Gesù lavorarono per il bene degli altri.

Facciamo lo stesso. Quando accanto a noi c’è qualcuno che è triste, arrabbiato, o preoccupato, che ha bisogno di aiuto, invitiamolo alla festa di Gesù che è la gioia. Basta un gesto, una carezza, una parola, un sorriso.

Buona domenica

Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane