“ Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro “.
Leggendo queste parole sembra che…..Gesu’ ci chieda l’impossibile!!!
Quanto suggerito dai riportati versetti è “ l’antitesi “ del comune modo di pensare e di vivere.
E’ pazzo Gesu’?
Possibile che non si renda conto dell’utopia che propone?
A questi interrogativi provo a rispondere con un altro: il “ vivere “ come siamo abituati, cioè facendo l’esatto opposto di quanto “ suggerito “ da Cristo, ci rende felici, gioiosi, soddisfatti?
Se la risposta a questa domanda è SI, allora…..ignoriamo l’insegnamento di Gesu’.
Se, al contrario, non è cosi’, poniamoci un altro interrogativo: ma vuoi vedere che la mia ansia, la mia rabbia, la mia frustrazione, mi deriva proprio dal mio modo di vivere basato sulla vendetta, sull’odio, sull’egoismo?
E’ probabile che, se ci fermiamo, con onestà, sull’ultimo quesito, la risposta sarà un SI.
A quel punto la “ proposta “ di Gesu’ non ci sembrerà piu’ utopia bensi’ l’unico modo che abbiamo per “ guarire “, per vivere una vita veramente degna di questo nome.
E’ facile?
Assolutamente no perché il lavoro di “ disintossicazione “ è duro.
L’arma pero’, per guarire, c’è, e si chiama PREGHIERA.
La preghiera, come diceva il bravo Don Paolo Quattrone nel commentare il Vangelo di Domenica 29 Agosto, consente di “ connettersi con Dio, con l’amore e, di conseguenza, ricevere quella forza quotidiana che ci occorre per scegliere il bene e rifiutare il male, per donare la nostra vita con gioia e rigettare l’egoismo; poiché, pero’, non siamo mai arrivati su questo punto, ecco che allora è fondamentale pregare ogni giorno “.
Solo la preghiera “ quotidiana “ puo’ aiutarci a scavare dentro, a liberarci del nostro malefico “ modo di pensare e di agire “, a cui, purtroppo, siamo assuefatti perché ci siamo immersi in quanto è quello “ proposto dal mondo “.
Attenzione: preghiera quotidiana e non occasionale e meccanica.
Cosi’ come prendere una sola pillola di antibiotico non consente di guarire, cosi’ una preghiera recitata di fretta e senza “ desiderio “ di stare con Dio non giova minimamente.
La preghiera scava poco alla volta.
Solo la costanza in essa consente la guarigione interiore.
All’inizio potrà sembrare stancante, anche noiosa.
Ma chi intraprende questa “ avventura pericolosa “, per utilizzare un’espressione cara al bravo Don Francesco Fiorillo, scoprirà, a mano a mano che la proposta di Gesu’, condensata nei versetti che ho riportato all’inizio, non è follia ma è un’ “ opzione possibile “, l’unica che… conduce alla felicità.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.