Ancora un “ Vangelo esplosivo “.
La liturgia continua a “ stimolarci “ in questa “ calda Estate “.
Oggi viene narrata la famosa parabola delle “ dieci vergini “, le cinque sagge e le cinque stolte.
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Cosa hanno in comune?
Sia le prime che le seconde hanno “ le lampade “.
Sia le prime che le seconde…sono umane e, ad un certo punto, “ si addormentano “.
Qual è la differenza?
L’olio e, per lo piu’, “ in piccoli vasi “.
Che significa?
Che la differenza tra l’entrare nel Regno e restarne fuori sentendosi dire “ non vi conosco “ non sta nella perfezione, nel non cadere mai, nel non stancarsi mai, nel non errare mai, perché tutti, e proprio tutti, a causa della nostra fragilità, “ ci addormentiamo “.
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La grande differenza sta in “ come viviamo “ quando “ siamo svegli “.
Le “ lampade “ rappresentano “ la fede “ ma, “ senza olio “, esse si spengono.
Significa che se la nostra fede resta rito, devozionalismo, ma non ci scava dentro, è sterile, è vuota, è “ lampada senza olio “.
La fede, invece, si traduce in azione, in opere, in gesti concreti.
Questo è l’olio, queste sono le opere.
Ma attenzione.
Non ci viene richiesta “ una quantità sproporzionata di olio “ ma “ olio in piccoli vasi “, che serve ad alimentare, giorno per giorno, la lampada.
Significa che la fede mi cambia e, quotidianamente, mi porta, spontaneamente, a compiere gesti d’amore, anche piccoli, anche apparentemente insignificanti, quali fare una visita ai miei genitori anziani, chiamare una persona sola, ma che, in realtà, rappresentano la “ dose di olio necessaria “ per tenere sempre accesa la lampada.
Non serve, per farla funzionare, una “ dose sproporzionata di olio “, che, ad esempio, puo’ essere costituita da un’elargizione generosa fatta una tantum.
E’ un bel gesto, senza dubbio, ma non è quotidiano, non fa parte della nostra essenza e, quindi, non è utile perché renderà luminosissima la lampada per un giorno ma poi, a poco a poco, quella lampada, non piu’ alimentata, si spegnerà.
E allora la grande differenza è “ quell’olio in piccoli vasi “.
Se lo avremo, nel momento, che non conosciamo, in cui il Signore busserà alla nostra porta, potremo andargli incontro “ con la lampada accesa “, altrimenti ci sentiremo dare la risposta piu’ brutta che ci sia: “ Non ti conosco “.
E li’ sarà veramente la nostra “ dannazione eterna “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.