Continuiamo la lettura del capitolo 15 del Vangelo di Giovanni e…facciamo un altro passo.
Breve “ riepilogo delle puntate precedenti “.
Abbiamo visto, Mercoledi’, che Cristo ci invita a “ rimanere in Lui “.
Ieri abbiamo capito che “ rimanere in Lui “, cioè “ rimanere nel suo amore “, significa “ osservare i comandamenti “.
Oggi capiamo qual è il “ comandamento per eccellenza “.
E’ l’amore o, meglio, l’imitazione dell’amore di Cristo.
Siamo chiamati ad amarci “ come Lui ci ha amato “.
E come ci ha amato?
In pienezza assoluta, non esitando a dare la sua vita per la nostra Salvezza.
Proprio per questo dice che “ nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici “.
DARE LA VITA
Stiamo attenti.
Non è un’ “ istigazione al suicidio!!! “
Dio ama la vita e mai vorrebbe che ce la togliessimo, che facessimo un atto contro di essa.
Dare la vita significa aprirsi, spendersi, combattere, mettere a disposizione i doni ricevuti.
Significa, in altre parole, non concentrarsi solo su sè stessi ma “ dare “, anche se questo fa male, anche se questo porta a lasciar andare una parte di noi.
L’amore è apertura.
Solo chi si apre può portare frutto.
Da dove nasce il frutto?
Da un seme marcito nel terreno.
Questo significa amare: “ marcire in parte “, “ potare parti di sè “ per consentire all’ “ intero sé “ di fiorire e di fruttificare per il proprio e per l’altrui benessere.
Questo è “ amare come Cristo ci ha amati “.
Questo ci rende cristiani.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.