“ Gesu’, congedata la folla, sali’ sul monte, in disparte, a pregare “.
Il Maestro ha appena compiuto la moltiplicazione dei pani e dei pesci e sente l’esigenza di andarsene a pregare.
Questa è un’indicazione molto importante per noi.
Preghiera ed azione vanno di pari passo nella vita di un cristiano.
Come diceva il grande vescovo Don Tonino Bello, un cristiano è un “ contempl-attivo “.
Le due dimensioni sono simbiotiche.
Pregare solo porta ad un isolamento sterile, che è il contrario della logica del servizio che chiede Dio.
Agire soltanto è invece “ attivismo “ non connotato da reale “ compassione “ ma da voglia di mettere se stessi al centro per sentirsi lodare per la propria bravura.
Il cristiano è allora chiamato, in primo luogo, a pregare, perché tutto nasce dalla relazione con il Padre.
La preghiera è la base, è “ la benzina “ necessaria per agire…e non per tenersela nel serbatoio!!!
La preghiera “ unisce a Dio “, fa sorgere il desiderio di “ vivere la vita di Dio “ e, quindi, di mettersi al servizio del Regno attraverso “ l’azione “.
Agiamo, quindi, mettiamoci a disposizione del Regno “ senza avere paura “.
La paura è di chi non ha fede, non appartiene al cristiano, che sa che Cristo è con lui sempre e ovunque.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.