Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 5 Ottobre 2022

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A chi chiedere di insegnarci una cosa?

A chi è esperto di essa, a chi la vive, la sperimenta ogni giorno e, quindi, sa come si fa.

Ecco perché gli apostoli chiedono a Gesu’ di insegnar loro a… “ pregare “.

Il testo sottolinea infatti che rivolgono questa istanza al Maestro appena costui “ aveva finito “ di pregare.

Cristo puo’ quindi insegnarmi a pregare perché…. è il primo che prega.

Nel Vangelo di sovente si incontra Gesu’ in preghiera e, spesso, lo fa prima di avvenimenti importanti quali scegliere i discepoli.

Già questa è una prima indicazione: Cristo prega prima di effettuare scelte.

Noi lo facciamo o ci affidiamo solo a noi stessi, ai nostri pensieri?

Passando al contenuto della preghiera il Signore ci dice che non dobbiamo utilizzare “ fiumi di parole “ ma parlare con un Padre, a cui chiedere, in primo luogo, l’avvento del suo Regno.

Ecco, e quando viene questo Regno?

Quando noi…perdoniamo.

Credo che dai Vangeli possa trarsi questo insegnamento importante: preghiera e perdono sono inscindibili, solo una vita di preghiera fa nascere il desiderio di venuta del Regno di Cristo e apre all’atteggiamento occorrente affinché cio’ accada: perdonare.

L’uomo che perdona, che riesce ad andare oltre l’offesa ricevuta perché sa che questa offesa proviene da un suo fratello fragile, sta “ costruendo il Regno di Dio “ e, quindi, sta pregando veramente.

Pregare non è quindi “ dire preghiere “, “ recitare formule “, ma è riconoscere di “ essere stati perdonati “ e imparare a “ perdonare “ per costruire il Regno.

E se vediamo proprio che non ci riusciamo?

Intensifichiamo la preghiera e chiediamo al Padre di “ non abbandonarci alla tentazione “ di desistere dalla nostra opera di costruttori del Regno.

Buona giornata e buona preghiera a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.