Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 5 Marzo 2023

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Seconda Domenica di Quaresima.
Dopo l’esperienza del deserto, al centro del Vangelo della settimana scorsa, oggi quella diametralmente opposta, quella della LUCE.
Deserto e luce, tentazione e gioia, brutto e bello.

Sono le due facce della vita di ciascuno di noi.
Non esistono, nel nostro percorso, né solo momenti di deserto né solo momenti di luce.
Entrambi sono importanti perché servono a “ fare memoria “.

“ Fare memoria “ del “ tempo del deserto “ quando c’è la luce, cioè quando la vita ci sorride, ci aiuta a non cadere nella trappola dell’egoismo, che ingenera in noi il seguente pensiero: “ va tutto bene a me, che mi interessa degli altri “.

Vivere un periodo di luce nella consapevolezza che esso è transeunte e che, certamente, ad esso ne seguirà un altro di deserto, ci umanizza, ci fa essere attenti a chi, nel momento in cui noi siamo nella luce, sta vivendo il deserto.
“ Fare memoria “ del “ tempo della luce “ quando c’è il deserto significa avere consapevolezza che il deserto, la tentazione, il male, non sono eterni e, che, pertanto, vanno attraversati senza scoraggiarsi perché, al loro termine, c’è la luce.

La trasfigurazione, allora, che è esperienza di bellezza assoluta, che nasce solo dall’ASCOLTO della Parola che, giorno dopo giorno, rende piu’ belli, più simili a Dio, serve a farci acquistare quella luce interiore che ci guiderà anche nei momenti di buio, certi che, con Dio ed in Dio, li supereremo perché la luce è più forte del buio, la vita è più forte della morte, la nostra destinazione ultima si chiama Eternità, Resurrezione, che è PERENNITA’ DI LUCE.

Auguro a tutti, in questo cammino quaresimale, di “ trasfigurarsi “ grazie all’ascolto della Parola di Dio e alla preghiera, soprattutto quella di adorazione.
Diceva il Beato Carlo Acutis: “ quando ci si mette di fronte al sole, ci si abbronza, ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi “.
Buona Domenica e buona “ trasfigurazione “ a tutti.